La storia

Laives, l'albero secolare in piazza tagliato dopo 114 anni 

Si trovava sul sagrato della chiesa parrocchiale di Laives: nel 2001, in considerazione dell’età e del suo valore storico e culturale, è stato posto sotto tutela



LAIVES. Ha resistito per 114 anni alle intemperie e l'altro giorno, l’acero negundo che si trovava sul sagrato della chiesa parrocchiale di Laives è stato definitivamente abbattuto.

Era stato piantato nel 1908 per festeggiare il sessantesimo di regno dell’imperatore Francesco Giuseppe e nel 2001, in considerazione dell’età e del suo valore storico e culturale, l’albero è stato posto sotto tutela dalla Provincia come monumento naturale botanico ed inserito nel Piano paesaggistico del Comune di Laives e nell’elenco delle categorie di tutela paesaggistica provinciale.

Era anche inserito nell’elenco nazionale degli Alberi Monumentali d’Italia (AMI) e costantemente monitorato da esperti agronomi e forestali ed in considerazione del progressivo ed evidente deperimento, sempre più grave nel corso degli ultimi anni, si è reso necessario puntellare i grossi rami con dei sostegni metallici per evitare che si spezzassero e cadessero a terra.

Le cure per salvaguardare l’acero sono state costanti negli anni, ma la scorsa primavera, in occasione dell’ennesima perizia, si era visto che oramai rimanevano poche speranze di salvare la pianta, la cui vita media solitamente si aggira attorno ai 60-70 anni. Le cure per salvaguardarlo sono proseguite ugualmente, tant’è che l’albero risulta tuttora inserito e salvaguardato anche nel progetto della piazza in centro.

Ad inizio gennaio però si è spezzata parte della chioma, per fortuna senza fare danni. Era stato convocato un agronomo esperto per l’ennesima analisi biomeccanica, che ha decretato lo stato oramai irrecuperabile dell’acero, gran parte del quale era oramai marcita.

Accertato quindi che l’albero rappresentava, purtroppo, un pericolo per l’incolumità e la sicurezza pubblica, l’esperto ha indicato come unica soluzione l’abbattimento, anche per evitare rischi e così si è proceduto dopo tutti i necessari passaggi burocratici.

Il tronco, rimosso, verrà adagiato a terra nel bosco sovrastante la città, in modo che gli organismi viventi presenti al suo interno possano continuare ad usufruirne, garantendo la conclusione del proprio ciclo vitale e fornendo il massimo contributo in termini ecologici.

Per mantenere infine il materiale genetico dell’albero, sono state raccolti alcuni giovani rametti ancora vitali della pianta, che saranno messi nei vasi e coltivati da esperti per provare ad ottenere un’adeguata radicazione che ne permetterà in seguito la messa a dimora in un posto adeguato nei pressi della futura piazza o dello stesso sagrato della chiesa, dove si potrà quindi godere della presenza di una pianta con il medesimo patrimonio genetico dell’Albero dell’Imperatore che ha contraddistinto e caratterizzato il centro di Laives per oltre un secolo.













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