Laives, oltre 100 famiglie  in difficoltà con le bollette 

In un anno 260 richieste di aiuto al Comune per pagare le fatture di gas e luce Sono importi bassi ma indicativi di un disagio economico rilevante 


di Bruno Canali


LAIVES. Spesso le situazioni di indigenza e povertà rimangono "sotto traccia" e al più, qualche cosa ne sanno gli operatori sociali che erogano contributi. Ci sono però degli indicatori che forniscono un quadro abbastanza realistico di queste situazioni alle quali anche Laives non sfugge. Recentemente la giunta comunale di Laives ha approvato una delibera che apre uno squarcio sulla situazione di bisogno nella quale vivono diverse famiglie locali. Si tratta della delibera con la quale vengono approvati i rimborsi per le agevolazioni destinate a famiglie numerose o che vivono in condizioni di disagio, rimborsi che, in questo caso, riguardano il pagamento delle bollette di gas e luce fra il 2013 e il 2015. Si tratta, tutto sommato, di cifre molto modeste per le casse comunali, ma, come detto, sono il segnale che esiste un certo numero di famiglie che vivono sull'orlo della povertà e senza il sostegno pubblico non sarebbero in grado nemmeno di pagare le bollette per luce e gas. La normativa prevede che in tutti questi casi, sia il Comune di appartenenza delle famiglie a raccogliere le domande presentate dagli utenti e ne gestisca anche l'iter burocratico che si rende necessario per valutare i criteri e il riconoscimento delle agevolazioni economiche stesse. Venendo ai numeri, nel 2013, a Laives sono state 58 le domande per il bonus gas, con una spesa di 193 euro, mentre nello stesso anno, le richieste di bonus elettrico sono state 115, per 375 euro. Nel 2014, più o meno siamo sugli stessi livelli: 58 richieste di bonus gas per 192 euro e 105 richieste per il bonus elettrico, con spesa i 336 euro. Nel 2015 infine, più o meno stessa situazione, con 58 richieste di bonus gas per 192 euro, assieme a 106 richieste di bonus elettrico per 346 euro. Come detto, si tratta di somme molto modeste per le casse pubbliche, ma ciò che preoccupa invece sono i numeri delle famiglie che hanno chiesto queste agevolazioni avendone i requisiti per ottenerle. C'è poi un altro indicatore esaustivo del reale stato di bisogno di diverse persone e lo fornisce a sua volta il gruppo missionario che gestisce il punto di distribuzione di derrate alimentari «Alimentiamo la solidarietà». Il gruppo, guidato da Enzo Guderzo, settimanalmente distribuisce cibo di vario genere, donato da negozi e supermercati, ad una media di oltre 100 persone che fanno richiesta. Che queste persone e famiglie siano in stato di indigenza è garantito dal fatto che, per poter accedere al servizio di Alimentiamo la solidarietà, prima debbono passare per il distretto sociale, dove vengono verificati tutti i parametri che forniscono un quadro veritiero della situazione famigliare. Come sempre sottolinea lo stesso Guderzo, non si pensi che al punto di distribuzione delle derrate alimentari arrivino solo cittadini extracomunitari: una buona quota è rappresentata invece da persone e famiglie locali che, per cause varie, sono precipitate verso la povertà e non hanno neppure il minimo per mangiare.













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