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Laives, opposizioni contro Bianchi: “Il Comune ostaggio delle sue scelte personali”

I consiglieri di opposizione rispondono al primo cittadino eletto alle provinciali: “Un limbo che non è rispettoso né della città né dell'importanza istituzionale e sociale della carica di sindaco”
IL CASO Bianchi non si dimette da sindaco: "Capire se entreremo in maggioranza"



BOLZANO. "Rimanere in attesa delle decisioni del sindaco significa perseguire il bene di Laives?".

Parte da questa domanda la conferenza stampa congiunta che i consiglieri comunali di opposizione hanno organizzato per chiedere che proprio il Comune diventi una priorità e non uno dei dettagli di scelte ritenute personalistiche.

"A tre settimane dall'esito delle elezioni provinciali possiamo tranquillamente dire che qui è tutto condizionato dall'attesa che Christian Bianchi decida il da farsi". Presenti in via Pietralba - sottolinea una nota - Sara Endrizzi e Dino Gagliardini del Pd, Giorgio Zanvettor e Luisella Raveane dei Verdi, Luca Bertolini di (Laives Civica Leifers), Andrea Sbironi (Movimento Cinque Stelle) e Simone Pellizzari (Fides).

Messaggio e destinatari sono chiarissimi: i laivesotti e il primo cittadino. "Bianchi continua a tenere sotto scacco tutti. Non solo non ha dato le dimissioni prima di affrontare la sfida delle elezioni provinciali, ma continua a rimanere al suo posto anche oggi. Lasciando tutti in un limbo che non è rispettoso né della città né dell'importanza istituzionale e sociale della carica di sindaco".

La richiesta, dunque, è quella di una decisione veloce e chiara. "È necessario porre fine a questa telenovela che dura già da troppo tempo. Lo dicono l'etica, la responsabilità o "banalmente" il rispetto dei cittadini elettori di Laives. La sua carriera non può diventare l'elemento centrale da cui dipende il futuro della nostra città. Capiamo i dubbi su quale poltrona preferire, ma non trascini tutti nelle sue indecisioni. Se qualcuno non è sicuro che il ruolo di consigliere provinciale sia abbastanza per lui, poteva pensarci prima di farsi eleggere consigliere."

"Dal punto di vista teorico, infatti - si legge nella nota - Bianchi ha tempo fino a sei mesi per scegliere una strada. L'incompatibilità, infatti, non è una questione di diritto ma occorre che sia sollevata nei termini del regolamento interno del consiglio. Ed è per questo che contestualmente alla conferenza i consiglieri di opposizione hanno presentato una formale istanza di incompatibilità (mediante comunicazione alla segreteria generale del Comune) per costringere il sindaco ad una decisione, la più rapida possibile, nel rispetto della propria città, dei propri cittadini, e del valore istituzionale della propria carica", concludono i consiglieri di opposizione.













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