«Non paghiamo l’umido» Proteste degli “obiettori” 

La raccolta dei rifiuti. Chi già fa il compostaggio trova superfluo dover corrispondere la tariffa Bianchi: «Facciamo partire il servizio, poi faremo verifiche su chi dice di non averne bisogno»



Laives. Mentre in tutto il territorio comunale Seab sta completando la distribuzione dei kit necessari per la raccolta e per lo smaltimento dei rifiuti umidi, operazione che interesserà a breve circa 7 mila famiglie, c’è anche chi solleva obiezioni e medita di restituire a Seab il materiale ricevuto. Si tratta di persone che dicono di praticare già autonomamente il compostaggio dei rifiuti umidi domestici, una pratica che consente effettivamente di trasformarli in concime per le piante e i fiori. «Perché quindi – dicono – dovremmo poi pagare per il servizio di smaltimento dell’umido se non ne produciamo?». In particolare, a fare il compostaggio con l’umido domestico sono i contadini, ma anche qualche famiglia che dispone di un giardino ed è attenta a queste pratiche ecologiche.

Scrive ad esempio su Facebook un utente residente a Laives: «La mia famiglia fa la raccolta differenziata ormai da diversi anni, avendo cura, a monte, di fare una spesa intelligente senza creare troppi rifiuti. Inoltre raccolgo i rifiuti organici per il compostaggio, pertanto trovo superfluo il contenitore in plastica fornitomi da Seab. Sacchetti di carta legati rigorosamente con laccetto di plastica, poi, non aiutano l’ambiente. Sarebbe stato compito di Seab distinguere l’utenza tra chi ha la possibilità di fare compostaggio e chi no, informandosi sullo stato di fatto della raccolta di rifiuti organici delle singole famiglie. Questo sondaggio non è stato fatto. Richiedo pertanto di non usufruire del servizio Seab “Fabio fa bio”. Informo che la nostra utenza non sarà lieta di pagare un importo fisso per un servizio di cui non farà uso. Richiedo che la Seab ritiri il contenitore in plastica con i relativi sacchetti».

La competenza sull’ambiente è in mano al sindaco Christian Bianchi, che a sua volta spiega: «Quando si è deciso di introdurre il nuovo servizio di raccolta dell’umido per le 7 mila famiglie di Laives, con Seab si è stabilito di fare una distribuzione standard dei kit necessari a iniziare. Quando il servizio poi sarà a regime, dopo aver verificato come e se le famiglie che dicono di fare il compostaggio lo fanno, valuteremo se sia possibile prevedere riduzioni della tariffa. Va detto comunque che già in passato diverse famiglie di Laives avevano dichiarato di fare il compostaggio dell’umido domestico, ma poi, alla prova dei fatti, o non lo facevano proprio, o non lo facevano nella maniera corretta, che ha come atto finale la produzione di concime organico e non di altro rifiuto».

Il sindaco quindi spiega che si sta completando la distribuzione dei kit per la raccolta dell’umido, un’operazione ritardata da problemi organizzativi che si sono verificati per via del Covid anche fra il personale Seab. L’avvio della nuova raccolta era infatti previsto per questo mese ma slitterà al prossimo o a gennaio. Intanto quindi il kit non va utilizzato: «Quando si vedranno in giro i cassonetti marrone con la calotta per la chiave – conclude Bianchi – vorrà dire che l’inizio del servizio di raccolta dell’umido starà per iniziare veramente».













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