Partiti i lavori a Pineta invasa  da 15 mila metri cubi di terra 

Dopo la piena. Interventi all’imbocco del tombone davanti alle case e nella valle a monte dove si è staccata una frana Si prevede che i cantieri potranno durare almeno un paio di settimane e comporteranno una spesa di 150 mila euro


Bruno Canali


Laives. Terminata la fase acuta dell’emergenza, con l’improvvisa piena del rio Dolce, a Pineta è iniziata la pulizia all’interno dell’alveo del torrente dai materiali depositati. Un primo intervento ha riguardato l’invaso con la griglia a pettine che si trova davanti all’imbocco del tombone, davanti alle case di Pineta: sono stati tolti rami e tronchi che la riempivano e recuperato spazio nel caso in cui, a causa di piogge, dovesse scendere nuovamente acqua. Quindi l’escavatore si è spostato a monte, verso la prima griglia all’imbocco della valletta sulla quale si affaccia la parete "Rotwand", da dove è franato il materiale che poi il rio Dolce ha trascinato a valle.

Secondo le prime stime della Protezione civile, si tratterebbe di almeno 15 mila metri cubi fra sassi, terra e tronchi, per eliminare i quali si prevede un lavoro che durerà almeno un paio di settimane e una spesa di 150 mila euro. Nella parte a valle, dove l’invaso si allarga prima di arrivare all’imbocco del tombone che poi passa nel centro di Pineta, parte a cielo aperto e parte interrato, ancora durante la notte della piena e il giorno dopo gli escavatori hanno liberato la griglia e ammucchiato parecchi metri cubi di materiali sulla sponda est del rio Lusina. Come ha spiegato la Protezione civile, il fango viene ammucchiato affinché si asciughi quel tanto che basta per poi portarlo via con i camion. In seguito, la pulizia dell’alveo, colmo di ghiaia e terra, dovrà proseguire metro per metro, così da riportarlo alle condizioni di quando, alcuni mesi fa, era stato sistemato.

I geologi dovranno verificare se, a monte del torrente, sotto la parete "Rotwand", dove era franato il terreno che poi ha causato la piena, sussistano ancora situazioni di potenziale pericolo in caso di forti precipitazioni.

A proposito del pericolo rappresentato dal rio Dolce, un torrente che raramente si riempie d’acqua, è da ricordare un "Catalogo degli interventi" sui tre torrenti di Laives, realizzato dall’ingegner Claudio Volcano. Nel catalogo si sintetizzavano gli interventi necessari sul rio Dolce di Pineta. I più urgenti sono stati fatti e “il principale punto debole - si legge nello studio riferito al rio Dolce - è costituito dall’immissione del primo tombone, a monte dell’abitato. Tale immissione è presidiata da una griglia a pettine, ma presenta una sezione insufficiente a garantire il deflusso della portata di piena”. Altro consiglio era stato quello di alzare i muretti di contenimento lungo le proprietà private in via Degli Alpini con eliminazione del cordolo ai bordi di un ponticello in via Dolomiti e costruzione di un muretto in cemento armato sopra il tombone.













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