Pd contro Bianchi per la non adesione alla rete «Re.a.dy»
Laives. La maggioranza in consiglio comunale a Laives ha respinto una mozione con la quale il Pd chiedeva di aderire alla rete RE.A.DY contro le discriminazioni degli orientamenti sessuali....
Laives. La maggioranza in consiglio comunale a Laives ha respinto una mozione con la quale il Pd chiedeva di aderire alla rete RE.A.DY contro le discriminazioni degli orientamenti sessuali.
"Appellarsi alla Costituzione che sancisce nelle pieghe dei suoi articoli la condanna alle discriminazioni di ogni natura non basta ed è un atto - dicono i consiglieri del Partito democratico - che riflette la scarsa lungimiranza del sindaco Bianchi. Una mancanza di volontà e capacità di tradurre sul piano della concretezza quelle “buone pratiche” di prevenzione e di sensibilizzazione che qualsiasi istituzione dovrebbe sentire invece come un richiamo ineludibile. È cronaca dei giorni nostri il triste episodio di discriminazione a sfondo razzista nei confronti dell’orientamento affettivo – sessuale di un alunno di una scuola di Bolzano, caso che ha necessitato l’intervento autorevole del Sovrintendente Gullotta. Un’amministrazione non può strizzare l’occhiolino all’elettorato che si compiace di certe esibizioni muscolari. Non può soprattutto negare la necessità di costruire una sensibilità tra i suoi cittadini, che nel tempo agirà da deterrente nei confronti di tutti gli atteggiamenti escludenti e di irrisione".
"L’adesione alla rete - continua il Pd - scelta già fatta da Bolzano, Merano, Appiano e Bressanone e dalle Province di Trento e Bolzano, doveva impegnare anche il nostro Comune a gesti simbolici ma concreti di riscatto contro le discriminazioni e la violenza nei confronti della comunità Lgbt. Perché richiamare articoli della Costituzione non basta. Da un “uomo del fare” ci si aspetta una traduzione di questi principi in buone pratiche, attraverso la sensibilizzazione della propria comunità. Il peso della capacità di chi governa si misura sulle iniziative e sulle pratiche volte a riconoscere gli scenari futuri. Respingere la mozione ha il significato di allontanare, rimandare un sì, forte e chiaro da parte del primo cittadino alla solidarietà e al rispetto dei suoi concittadini che si riconoscono in una minoranza. Chi regge un Comune con un mandato popolare ha non solo il dovere di amministrare, ma anche quello della responsabilità dell’esempio di cui è investito”. B.C.