Ricorsi sulle slot, il Comune nomina un difensore

Laives. Nel territorio di Laives ci sono i tabacchai (e i bar) che già alle prime avvisaglie che sarebbe arrivato lo stop a slot machine e scommesse avevano deciso di eliminare tutto, ma anche quelli...



Laives. Nel territorio di Laives ci sono i tabacchai (e i bar) che già alle prime avvisaglie che sarebbe arrivato lo stop a slot machine e scommesse avevano deciso di eliminare tutto, ma anche quelli che invece hanno tirato fino alla fine, oltre la quale sarebbero scattate le sanzioni. Infine ne sono rimasti due, che hanno deciso di fare ricorso contro l’ordinanza comunale.

Uno di questi esercizi si trova in via Kennedy 130: C.T., il titolare, aveva chiesto all’amministrazione comunale l’autorizzazione ad allestire un punto di raccolta delle scommesse, richiesta rigettata. Il tabaccaio di via Brennero 37/A, a Pineta, proprietà di T.V., a sua volta ha presentato ricorso contro la decadenza dell’autorizzazione a installare slot machine, un ricorso, in questo caso, anche contro la Provincia e l’Istituto pluricomprensivo di Laives.

In entrambi i casi l’amministrazione comunale non ha alcuna intenzione di recedere dai dinieghi, e quindi a sua volta ha dato incarico all’avvocato Igor Janes di patrocinare la difesa nella causa intentata dai due esercizi.

L’ordinanza contro slot machine e centri scommesse è stata adottata dal Comune di Laives come da tutti gli altri comuni, a cominciare da Bolzano, i cui sindaci avevano deciso di far togliere queste presenze, spesso causa di pericolose dipendenze da gioco, quelle che, come le cronache hanno spesso confermato, arrivano a essere patologiche e a rovinare intere famiglie. L’escamotage per farli togliere è stato quello delle distanze da strutture considerate sensibili, cioè scuole, centri giovanili, ambulatori, case di riposo e così via. Entro il raggio di 300 metri da queste strutture non possono esserci locali pubblici con slot e sale scommesse. Vista la morfologia del territorio e dei centri abitati, a Laives di fatto ha significato la quasi totale eliminazione. I primi a toglierle sono stati i bar, dopo le prime visite da parte della polizia municipale, quindi è arrivata la stretta anche per i tabaccai. C’è chi ha tentato di resistere e ha pagato le prime sanzioni, ma alla fine tutti quelli che rientrano nel famoso raggio dei 300 metri hanno dovuto fare buon viso a cattivo gioco e togliere definitivamente le macchinette. Quindi i due ultimi ricorsi per tentare di ribaltare la decisione comunale. B.C.













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