Sale giochi, Laives virtuosa in azzardo si spende poco 

Il sindaco: «L’esborso pro capite è di 330 euro a testa. Sotto la media nazionale» Gettati comunque al vento 5 milioni di euro l’anno. Il vero problema è l’online


di Bruno Canali


LAIVES. Nel Comune di Laives, tolti i tabacchini, non vi sono sale gioco o per le scommesse. Probabilmente è questo che contribuisce a tenere bassa la spesa media dei residenti per questi azzardi, una spesa che, secondo un'inchiesta Gedi (quotidiani locali) ammonterebbe a 331 euro a persona (considerati i 17.780 abitanti) comunità che ha un reddito medio, sempre secondo Gedi, pari a 21.254 euro. Se ne rallegra il primo cittadino Christian Bianchi, che sottolinea come Laives abbia applicato a suo tempo la normativa sulle distante (almeno 300 metri) di queste "macchinette" dai luoghi sensibili (scuole, centri giovanili ecc.) "Siamo anche uno dei pochi comuni con le nostre dimensioni - aggiunge Bianchi - a non avere una sala dove si gioca o si scommette con soldi e quella più vicina, a nord di San Giacomo, è sul territorio di Bolzano. Comunque una certa quota di soldi viene giocata anche qui e si parla, dalle statistiche, di cifre superiori al 5 milioni di euro l'anno, che non è certo poco", anche se è meno che a Bolzano, Merano o Brunico. Quello che invece sfugge alle statistiche è il gioco online purtroppo e sappiamo che esiste e viene praticato parecchio e i gratta e vinci di tanti tipi". C'è poi un'altra ricerca, prodotta dall'Istituto Milton Friedman, riferita all'anno 2016. A Laives, in base a tale ricerca, non vi sono video lottery ma solo le slot dei tabacchini, che come media sono 2, ogni mille abitanti, considerati fra quelli maggiorenni (14.435 totali). Nel 2016 - dice la ricerca dell'Istituto Milton Friedman - con questi sistemi sono stati raccolti circa 5 milioni e 900mila euro a Laives, con una spesa annua pro capite di 69,32 euro e giornaliera di 19 centesimi. "Questo dato relativo alle slot machine è molto basso - conferma quindi la ricerca - sia rispetto al dato che riguarda il capoluogo Bolzano - 8,3 ogni mille abitanti - sia rispetto alla media nazionale di circa 5 slot ogni mille abitanti. Secondo il nostro Istituto l’assenza di regolamenti comunali proibizionisti e l’atteggiamento amministrativo del contrasto del gioco patologico attraverso una corretta informazione, ha consentito a questo territorio, a differenza di Bolzano, di evitare la proliferazione dei fenomeni di gioco irregolare o illegale e il mantenimento di un ammontare del giocato reale per nulla preoccupante".















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