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«Sfrattato perché non paga, migliaia di euro di danni» 

La replica. Il padrone di casa attacca lo straniero con cinque figli rimasto senza abitazione: «Non mi paga l’affitto da sei mesi e appena mi restituirà l’alloggio dovrò rimetterlo a posto»



LAIVES. Qualche giorno fa, un cittadino straniero residente in via Marconi a Laives, aveva lanciato un accorato appello: «Ho 5 figli piccoli - aveva dichiarato - e uno sfratto entro il prossimo mese di dicembre, dopo sei anni che sono qui. Ho chiesto in municipio a Laives e anche all’Ipes, perché avrei un punteggio elevato per la graduatoria di accesso agli alloggi sociali, ma in entrambi i casi mi hanno detto che non c’era niente da fare».

La questione però appare un po’ diversa, come spiega invece adesso il proprietario dell’alloggio dove si trova la famiglia dell’extracomunitario. «In realtà l’uomo non mi paga l’affitto da sei mesi e nemmeno le spese condominiali - dice il padrone di casa -. Ha anche ridotto l’alloggio in cattive condizioni, tanto che appena si libera dovrò spendere quasi 20mila euro per sistemare tutti i danni che ho subito dopo avergli affittato l’alloggio».

Per chiarezza va detto che il Comune di Laives non ha alloggi da mettere a disposizione per questo tipo di emergenze, mentre per regolamento, anche l’Ipes, se si viene sfrattati per morosità (ovvero perché non si paga l’affitto), non può assegnare un alloggio per cinque anni. Quella qui descritta non è peraltro una situazione nuova, neppure a Laives. Una situazione, è bene sottolinearlo, che talvolta coinvolge non solo cittadini extracomunitari, alla ricerca di alloggi in cui vivere, ma anche residenti da sempre in provincia.

È una situazione, va ricordato, già sollevata anche in consiglio comunale a Laives tempo addietro, quando si è trattato di approvare l’applicazione della “Super Imi” affibbiata ai proprietari di alloggi tenuti sfitti da almeno un anno. In quel frangente, durante la discussione in consiglio comunale, diversi consiglieri, anche della coalizione di maggioranza, avevano ritenuto del tutto discutibile, oltre che scarsamente efficace ai fini che si propone, questo aumento (imposto dall’amministrazione provinciale a tutti i Comuni altoatesini) proprio per gli aspetti come quello sopra descritto.

«Oltre ad aumentare l’imposta sugli immobili sfitti da tempo – avevano spiegato sostanzialmente i consiglieri comunali – sarebbe stato opportuno che la Provincia prevedesse anche delle garanzie per i proprietari di questi alloggi; garanzie di avere ad esempio indietro l’alloggio entro tempi ragionevoli, senza invece doversi affidare ai legali prima di riavere l’alloggio. Inoltre, bisognerebbe prevedere anche una sorta di indennizzo nel caso in cui l’inquilino lasci l’alloggio in condizioni precarie, costringendo così il proprietario a ristrutturarlo e anche a pagare le spese condominiali che l’inquilino non ha pagato andandosene. Senza queste garanzie – avevano sostenuto i consiglieri comunali durante il dibattito – difficilmente chi ha alloggi sfitti deciderà di affittarli, nonostante l’aumento dell’Ici». Guardando i dati, a quanto pare i consiglieri hanno ragione: dalla Superimi, a quanto pare, nelle casse del Comune di Laives dovrebbero entrare attorno ai 70mila euro.

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