Arcobaleno e centro Don Bosco 

Telefonate preziose danno forza agli anziani

Laives. Neanche in questo periodo in cui è assolutamente necessario mantenere una distanza sociale gli anziani di Laives e di San Giacomo sono lasciati soli. «Spesso telefono loro per sentire come va...



Laives. Neanche in questo periodo in cui è assolutamente necessario mantenere una distanza sociale gli anziani di Laives e di San Giacomo sono lasciati soli. «Spesso telefono loro per sentire come va – dice Elena Cattoni, vicepresidente del gruppo anziani “Arcobaleno” di San Giacomo – e per farli sentire meno soli, dato che anche loro sono costretti a rimanere in casa. Ci informiamo su come stanno, su chi li sta seguendo direttamente. E chiacchieriamo un po’. A loro volta, loro dicono che non vedono l’ora di poter uscire nuovamente da casa per tornare a frequentare il centro presso la parrocchia. Mi chiedono se a maggio sarà tutto di nuovo normale e tante altre cose che fanno parte della quotidianità di ciascuno di noi. In questo modo si sentono meno soli, in attesa che si possa riprendere nuovamente la nostra attività, dato che il centro anziani è chiuso».

Lo stesso servizio è svolto dalle operatrici del centro anziani Don Bosco, a Laives. I rapporti con i frequentatori del centro possono essere mantenuti solamente per telefono: si tratta di contatti preziosi, proprio perché gli anziani vivono in buona parte da soli, con incontri ridotti al minimo indispensabile.

Queste iniziative si affiancano a quelle allestite dai volontari locali della Croce Rossa, che a loro volta si incaricano di fare la spesa per gli anziani soli che non sono in grado di farla autonomamente. Tutti stanno anche pensando all’estate, chiedendosi se si faranno i soggiorni al mare e in montagna, le feste nelle sedi con i giochi e le sfide a briscola. Ad oggi però non si sa ancora quando si tornerà alla normalità. B.C.













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