Un collegamento tra via Marconi e zona industriale

Laives. L’arrivo di nuovi alloggi in fondo a via Marconi ha riportato di attualità l’ipotesi di realizzare un collegamento da quel punto della strada fino alla zona industriale sud che dista, in...



Laives. L’arrivo di nuovi alloggi in fondo a via Marconi ha riportato di attualità l’ipotesi di realizzare un collegamento da quel punto della strada fino alla zona industriale sud che dista, in linea d’aria, poche centinaia di metri. Dal punto di vista tecnico, realizzare questo collegamento non presenterebbe problemi, essendoci solo campagna, ma, come spiega Giovanni Seppi, vice sindaco di Laives con competenza sull’urbanistica, ci sono aspetti legati alla mobilità che vanno valutati e il relativo incarico è stato dato all’ingegner Stefano Ciurnelli, che sta predisponendo il nuovo piano generale del traffico e della mobilità a Laives.

“È vero - dice Seppi - che attualmente i Tir diretti al grande magazzino agricolo di via Fabio Filzi passano per via Dante, che è stretta. Se ci fosse il collegamento fra via Marconi e la zona industriale, questo problema si risolverebbe facendoli transitare per la zona, evitando che entrino nell’abitato. In merito però bisogna capire cosa succederà con l’ex magazzino Kaise Alexander, oggi Cooperativa Laurin, perché da questo dipende il transito dei Tir. Altra valutazione riguarda la possibilità che un collegamento stradale fra via Marconi e la zona industriale sud possa incentivare il traffico veicolare lungo via Marconi stessa, una strada residenziale già oggi gravata dal traffico e dove stanno per arrivare un centinaio di nuovi alloggi. Questa è un’ipotesi da scongiurare assolutamente ed è ciò che sta facendo l’ingegner Stefano Ciurnelli nell’ambito del piano generale del traffico e della mobilità. Sicuramente va pensato un collegamento pedociclabile fra la città, via Marconi e la zona industriale, proprio perché da via Marconi la zona industriale sud dista poche centinaia di metri e così si incentiverebbe l’uso della bicicletta per recarsi al lavoro. Infine, con la realizzazione del collegamento si potrà anche predisporre un anello dell’acquedotto che serve la zona industriale. Oggi l’acquedotto ha un ramo principale unico, che termina in fondo a via Nobel. Se per qualche motivo bisogna chiuderlo prima, le ditte che si trovano dopo la chiusura rimangono prive di rifornimento idrico, una situazione che è anche pericolosa in caso di incendio”. B.C.













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