Proteste

Lo sciopero del commercio: in Alto Adige buona l'adesione

Coinvolti soprattutto i dipendenti delle catene alimentari locali Mpreis, Poli e Aspiag. Tre i presidi in città. Quattro autobus alla manifestazione nazionale del 22 dicembre a Milano. «Contratti da adeguare»



BOLZANO. Buona l'adesione in Alto Adige nelle catene locali del commercio alimentare, quali Mpreis, Poli e Aspiag, nonché nel turismo e nella ristorazione collettiva, allo sciopero del settore del terziario indetto da Filcams/Cgil, Fisascat/Cisl, Uiltucs e Asgb. Come rendono noto in una nota congiunta i sindacati, nei punti vendita Mpreis di Prato Stelvio, Silandro e Naturno l'astensione delle lavoratrici e dei lavoratori è stata del 100%. Sempre per l'Mpreis, hanno aderito allo sciopero gli esercizi di Molini di Tures; San Paolo (Appiano); Brunico; La Villa; Laives; Prato Isarco. Buona anche l'adesione al Supertipp della catena Aspiag, a Brunico, e, per la ristorazione, alla Serenissima ristorazione Bolzano.

In piazza a Milano

Quattro invece gli autobus che il 22 dicembre sono partiti dal Trentino Alto Adige per partecipare, a Milano, alla manifestazione nazionale. «Anche le lavoratrici e i lavoratori delle due province autonome - rimarcano i sindacati - hanno voluto gridare nel capoluogo lombardo tutto il loro disappunto verso le organizzazioni datoriali (Confcommercio, Confesercenti, Federdistribuzione, Ancc-Coop, Confcooperative-Consumo e Utenza e Agci-Agrita) che non vogliono rinnovare i contratti, scaduti a fine 2019, e continuano a sedersi ai tavoli di contrattazione con proposte irricevibili e dicendo no a sacrosante richieste di aumenti salariali».

I presìdi a Bolzano

Nei giorni scorsi i sindacati altoatesini hanno attuato ben tre presìdi di protesta, a Bolzano, come tappe d'avvicinamento allo sciopero nazionale del 22 dicembre. Il primo davanti alla sede dell'Unione Commercio, in via di Mezzo ai Piani, il secondo davanti al centro commerciale Twenty, di via Galilei, il terzo davanti alla sede dell'Hgv in via Macello.«In questa vertenza - ancora i rappresentanti di Filcams/Cgil, Fisascat/Cisl, Uiltucs e Asgb - ci sono in campo partite importanti come l'adeguamento degli stipendi a un'inflazione che ha fortemente eroso, con particolare forza in alto Adige, il potere di acquisto di chi lavora nel settore. Inoltre, con questo sciopero chiediamo anche l'allargamento dei beneficiari dell'assistenza sanitaria integrativa, normative sulle politiche di genere come il mantenimento della professionalità dopo il rientro dalla maternità, la riduzione del gap salariale tra uomini e donne, nonché la riduzione dei contratti precari».

Pil in aumento nel 2022

Nel frattempo, ieri l'Istituto provinciale di statistica (Astat) ha comunicato che nel 2022 il Prodotto Interno Lordo (Pil) reale in Alto Adige è risultato pari a 25.215 milioni di euro. Ciò corrisponde a una variazione percentuale del +7,1% rispetto al 2021.Il Pil nominale si è attestato invece a 29.074 milioni di euro, con una variazione del +11,9% rispetto all'anno precedente. La variazione reale dei consumi finali delle famiglie registra invece un +8,4% rispetto al 2021 (Italia: +6,1%). DA.PA













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