AMBIENTE

Lupi e orsi: l’ipotesi di aprire all’abbattimento diventa un caso nazionale

Le parole del ministro Lollobrigida sono state accolte con favore dal Bauernbund, no dei Verdi e dell’Enpa


Francesca Gonzato


BOLZANO. Quando si parla di lupi e orsi serve pragmatismo, perché non sono più a rischio estinzione: così ha detto sabato a Bolzano il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida (FdI), aprendo di fatto agli abbattimenti. Sono le parole attese da Bauernbund e Svp, che plaudono al neo ministro e alla sua promessa di interessamento a livello europeo.

Ed è subito caso nazionale con la protesta dell'Enpa (Ente nazionale protezione animali), che annuncia «mobilitazione totale». I Verdi invitano ad andare oltre alle parole: «Lollobrigida può dire ciò che vuole, ma lupi e orsi godono del livello massimo di protezione garantita dalla normativa Ue. Per modificarla, serve l'assenso di tutti gli Stati membri».

Intanto proseguono gli avvistamenti. Sull'Alpe di Siusi due lupi sono entrati l'altra mattina nel terreno della malga Schgaguler Schwaige, passando a pochi metri dai bambini, come riferito da Rai Alto Adige. In primavera, racconta il titolare, vennero sbranate tre pecore.

La protesta dell'Enpa

«Siamo allibiti per le parole del ministro Lollobrigida. La sua proposta di abbattere orsi e lupi, particolarmente protetti dalla legge 157/92 e dalle convenzioni internazionali, non solo è contraria alla scienza ma offende il sentire di milioni di italiani che, come noto, sono da sempre contrari alle uccisioni dei grandi carnivori, il patrimonio più prezioso della nostra biodiversità, peraltro in gravissimo declino», interviene così la sede nazionale dell'Enpa, «È forse questo il biglietto da visita con cui l'Italia si presenta alle conferenza di Sharm el Sheikh sul clima e a quella di Montreal sulla biodiversità?». L'associazione ricorda che la normativa prevede il ricorso «a metodi ecologici, scientificamente validati, per la prevenzione di eventuali conflitti tra fauna selvatica e attività umane». Tra l'altro, «l'uccisione dei lupi è impraticabile, poiché a meno di ricorrere a sofisticate e costose analisi genetiche - prosegue Enpa - è impossibile distinguere a prima vista un lupo da un ibrido. Per cui, autorizzare il massacro di questa specie significherebbe autorizzare l'uccisione dei cani, punita dal codice penale», ancora l'Enpa, che si chiede «da quali fonti il titolare dell'Agricoltura abbia preso i dati relativi a una presunta sovrabbondanza di lupi e se egli è conoscenza del fatto che proprio i lupi sono i maggiori regolatori delle popolazioni selvatiche».

La reazione di Urzì

A difesa di Lollobrigida arriva il deputato e collega di partito Alessandro Urzì, che cita l'Enpa e parla di nota sopra le righe: «Il ministro Lollobrigida ha risposto con sollecitudine agli appelli di allevatori e residenti semplicemente affermando come il tema del massacro perpetrato dai lupi e orsi verso centinaia di animali da pascolo indifesi anche in prossimità di centri abitati sarà portato in discussione e ad un confronto virtuoso con tutti i soggetti interessati. Non stiamo parlando della naturale catena biologica naturale e selvatica, ma del progressivo affacciarsi dei grandi predatori nei centri urbani, in contesti residenziali di montagna o negli allevamenti in cui sono quasi quotidiane stragi di animali. Il ministro ha detto che pragmaticamente ci si confronterà con le istituzioni italiane ed europee e senza alcun pregiudizio si affronterà il problema senza nasconderlo sotto il tappeto come tanti hanno fatto prima di lui. Gli è ben nota, come affermato ieri è ricordato nel corso dei colloqui, la legge 157/92 e le direttive europee così come il ruolo delle istituzioni incaricate di vigliare su razze e specie animali».

Il Bauernbund

Il presidente del Bauernbund Leo Tiefenthaler sabato pomeriggio ha ricevuto Lollobrigida nella sede dell'associazione. Qui il ministro ha ricevuto il documento sui grandi predatori firmato dai giovani contadini di Alto Adige, Trentino e Tirolo. «Questa volta speriamo di riuscire a fare qualcosa», commenta Tiefenthaler il giorno dopo, «Le idee mi sembrano ben chiare anche da parte del ministro». Tra le alte cose, Lollobrigida ha dichiarato: «Non dobbiamo incrementare le specie che possono essere dannose per gli allevatori e la produzione nazionale». Così Tiefenthaler: «Lupi e orsi sono stati a rischio estinzione. Ora non più. Anzi, se non facciamo qualcosa rischiamo che la popolazione dei lupi raddoppi nel giro di poco tempo. I lupi si stanno avvicinando a malghe e paesi, prima o poi accadrà qualcosa di grave alle persone, non solo agli animali da allevamento». La richiesta, ribadisce il presidente del Bauernbund, è «di consentire gli abbattimenti degli esemplari pericolosi. Perché non tutti rappresentano un pericolo, questo è pacifico».

I Verdi

La normativa prevede già la possibilità di soppressione di orsi e lupi problematici, serve però il parere dell'Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale). Lo ribadisce Hanspeter Staffler, consigliere provinciale dei Verdi: «La base normativa non è cambiata. A livello europeo il lupo è sottoposto al livello massimo di tutela. Gli abbattimenti sono consentiti in alcune circostanze, ma subordinati all'attuazione di una serie di misure di protezione, dai recinti ai cani. Il problema, lo ribadiamo, è che il Bauernbund non si dà da fare abbastanza per promuovere queste misure tra gli agricoltori. Probabilmente dietro la lotta a orsi e lupi c'è anche la guerra interna alla Svp, con Schuler uno dei capri espiatori. Se il governo Meloni vuole una svolta sulla gestione di lupi e orsi, dovrà ottenere una modifica della normativa europea, incassando il via libera di tutti gli Stati membri. Così stanno le cose». Tra i politici attivi a Bruxelles c'è l'europarlamentare della Svp Herbert Dorfmann, che tiene i fili con i parlamentari di altri Paesi che chiedono una revisione della direttiva comunitaria Habitat.













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