sulla montagna

Marmolada, i familiari sul luogo della tragedia: «Questa è la nuova casa dei nostri cari. Quassù riposeranno per sempre»

I parenti sono stati accompagnati dagli operatori del Soccorso alpino con il sostegno degli Psicologi per i popoli. Proseguite anche oggi le ricerche, un vertice per fare il punto e decidere le modalità future. L’impegno di Luca Toldo 



TRENTO. «Questa è la nuova casa dei nostri cari. Quassù riposeranno per sempre». Sono le parole pronunciate dal padre di una delle 11 vittime della Marmolada, durante il sorvolo dell’area della tragedia a bordo dell’elicottero della Provincia di Trento. Quel volo è stata un’opportunità proposta dal tavolo di coordinamento interforze ed accolta da diverse persone che hanno perso un proprio caro. 

Le parole dense di significato di quel papà sono state condivise da alcuni familiari delle persone che hanno perso la vita domenica scorsa in seguito al crollo del seracco. Lo ha riferito in conferenza stampa a Canazei Adriana Mania, segretaria degli “Psicologi per i popoli - Trentino ODV”, che ha accompagnato fisicamente ed emotivamente alcuni dei parenti più stretti delle vittime nel volo sul ghiacciaio accanto ad alcuni membri della squadra interforze che hanno operato in questi giorni in quota. «Si è trattato di un momento importante per l’elaborazione del lutto” ha aggiunto Mania. «L'incontro con i familiari che hanno sorvolato la zona della tragedia è stato un momento importante, umanamente molto alto. Durante questa settimana abbiamo toccato il fondo tantissime volte. Oggi ci sentiamo un po' sollevati» ha aggiunto il sindaco di Canazei, Giovanni Bernard, in prima linea sull’emergenza dalle prime ore. 

Sono proseguite anche oggi le ricerche

Ad una settimana dalla calamità che ha colpito la Marmolada, le ricerche proseguono senza sosta sin dalle prime luci dell’alba. La temperatura è favorevole per la partenza della squadra interforze del Soccorso alpino e speleologico Trentino, Corpo nazionale del soccorso alpino, Soccorso alpino della Guardia di finanza, Servizio cinofili dell’Arma dei carabinieri, Squadra di soccorso alpino dell'Arma dei Carabinieri, Centro addestramento alpino di Moena della Polizia di Stato, Distretto dei Vigili del fuoco volontari della Val di Fassa, Corpo vigili del fuoco permanente di Trento.

A fare il punto sulle operazioni di ricerca - che si sono svolte anche stamani via terra e con l’ausilio dei droni - sono stati il coordinatore della squadra interforze, vice ispettore Paolo Borgonovo (Centro di di addestramento alpino della polizia di Moena) e il maresciallo del Soccorso alpino della Guardia di finanza, Riccardo Manfredi. «Siamo partiti presto, con 21 componenti della squadra interforze. Lo scioglimento del ghiaccio ha permesso di recuperare altri resti umani e tecnici importanti. Abbiamo posizionato 3 unità cinofile in altrettante zone che ci ha permesso di fare un buon lavoro. Stasera ci sarà la riunione del gruppo di coordinamento tecnico: in quella sede saranno stabilite le modalità di proseguimento delle ricerche» hanno spiegato.

L’impegno di Luca Toldo

Mentre il ghiacciaio è zona rossa per turisti e residenti, non si ferma l’impegno di Luca Toldo, gestore del rifugio Ghiacciaio Marmolada. La sua non è un’apertura al pubblico, ovviamente, ma un punto di sostegno e appoggio per gli operatori. Con il fedele cane Kira, protagonista sin dalle prime ore dei soccorsi, tiene aperto per qualche ora il rifugio. Visibilmente emozionato, non riesce a contenere la commozione nel ricordo di quelle tragiche ore di una settimana fa, quando in pochi secondi grida spaventate e attonite preannunciavano il tragico evento che ha cambiato la storia di questa valle.













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