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Mascherine a scuola, la protesta dei genitori

L’Alleanza per le famiglie e la Consulta dei genitori delle scuole di lingua tedesca: “Vanno tolte dove la distanza di sicurezza è garantita”. E sulle quarantene: “Bambini in Dad, servono congedi”



BOLZANO. L'ultima ordinanza del presidente della Provincia di Bolzano è "un primo passo in una direzione adeguata, ma vorremmo fare un passo avanti e togliere le mascherine durante le attività sportive e la pausa scolastica. I nostri bambini hanno bisogno di aria fresca". Lo affermano Christa Ladurner e Heidrun Goller che, a nome dell'Alleanza per le famiglie e della Consulta provinciale dei genitori delle scuole di lingua tedesca, esprimono la preoccupazione di "molti genitori che si chiedono perché i loro figli debbano indossare costantemente la mascherina nel contesto scolastico anche se sono vaccinati o testati".

I genitori hanno accolto "con favore il cambiamento della regolamentazione delle mascherine degli alunni nel cortile della scuola e all'aperto - riferisce una nota - ma fanno notare che questo porta concretamente poco vantaggio per i bambini e i giovani, poiché difficilmente saranno in grado di rispettare la regolamentazione della distanza quando giocano all'aperto". Nella nota si critica, tra l'altro, il fatto che "la mascherina non possa nemmeno essere tolta al proprio banco, dove la distanza di sicurezza è garantita", che "i test nasali non abbiano alcuna validità come certificazione per le attività extrascolastiche" e che "i test nasali non evitino una quarantena di classe, perché con due casi positivi in dieci giorni l'intera classe deve ancora andare in quarantena".

"Nonostante tutte le misure di sicurezza, molti bambini si trovano nuovamente in quarantena e fanno didattica a distanza" accuditi da nonni perché non sono previsti "assenza giustificata dal lavoro per i dipendenti o congedo parentale speciale per i casi di quarantena. Non è più accettabile che siano ripetutamente introdotti regolamenti che non tengono conto della cura dei bambini quando i genitori devono lavorare", conclude la nota. 













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