l’inchiesta

Mascherine cinesi, chiesto il rinvio a giudizio per Zerzer, Engl e Franzoni

Ai tre è contestata l'ipotesi di reato di frode nelle pubbliche forniture ai danni dell'Asl, a Engl anche quella di truffa e frode nelle pubbliche forniture e a Franzoni quella di truffa e false attestazioni

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LA VICENDA. 29 milioni per mascherine mai utilizzate



BOLZANO. Per il caso delle "mascherine cinesi", importate dalla Provincia tramite il gruppo Oberalp nei primi mesi della pandemia e che si erano rivelate inutilizzabili, la Procura della Repubblica ha chiesto il rinvio a giudizio per il direttore generale dell'Azienda sanitaria altoatesina (Asl), Florian Zerzer, per il responsabile dell'unità Covid, Patrick Franzoni, e per l'amministratore delegato del gruppo Oberalp, Christoph Engl e per il gruppo Oberalp stesso. Ai tre è contestata l'ipotesi di reato di frode nelle pubbliche forniture ai danni dell'Asl, a Engl anche quella di truffa e frode nelle pubbliche forniture ai danni di Asl e Protezione civile nazionale. A Franzoni viene contestata anche truffa all'Asl e false attestazioni per alcune omesse timbrature dell'uscita dal lavoro.

Per Oberalp, la Procura ipotizza un illecito amministrativo "per non aver predisposto alcun modello di organizzazione preventivo idoneo a evitare la commissione di reati del tipo di quelli realizzati". Sono state stralciate le ipotesi di reato di turbata libertà degli incanti ipotizzate in un primo momento per Zerzer e Engl e quella di frode nelle pubbliche forniture in danno a Croce rossa austriaca e Land Tirol ipotizzate per Engl.













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