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Mascherine fino a giugno, aziende spiazzate. L’Unione commercio: "Disattese le aspettative"

Moser: «Sorpresi e irritati». Si teme che l’obbligo prosegua tutta l'estate



BOLZANO. Categorie spiazzate dal prolungamento dell’obbligo delle mascherine sui luoghi di lavoro deciso ieri (4 maggio) tra governo e parti sociali. 

"Per settimane abbiamo ricevuto notizie che fissavano il 1° maggio come fine dell'obbligo di indossare mascherine. Le aspettative delle aziende erano quindi rivolte a quella data. Siamo quindi estremamente sorpresi e irritati dall'apprendere ora che l'obbligo di indossare mascherine sul posto di lavoro è stato prolungato fino al 30 giugno", critica il presidente dell'Unione commercio turismo servizi Alto Adige Philipp Moser.

"Sebbene il motivo per il prolungamento - il rischio, ancora relativamente alto, di pericolo di infezione nelle aree condivise dai dipendenti o nelle quali vengono in contatto con i clienti - sia certamente comprensibile, a risultare pessimi sono stati i tempi e modi della comunicazione”, nota Moser.

Il presidente dell’Unione teme che lo stesso possa accadere in giugno: "Si sono già messe le mani avanti sul fatto che a fine giugno, quindi poco prima della fine del provvedimento, a Roma si discuterà di un suo possibile prolungamento per tutta l'estate. "Questa volta ci attendiamo informazioni chiare e comunicate a tempo debito – avverte –  in periodi come questo abbiamo bisogno di tutta la sicurezza possibile e di messaggi chiari che non diano adito a dubbi o fraintendimenti nelle aziende, già chiamate a confrontarsi con le altre enormi e ben note difficoltà".













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