Anestesia, i «gettonisti» per garantire i riposi
Il nuovo primario Bock: fondamentale un buon rapporto lavoro-famiglia-studio Ogni anno prestazioni per 9 mila interventi e 500 pazienti in terapia intensiva
MERANO. Garantire il giusto tempo di riposo tra un turno e l'altro ma anche assicurare ai propri collaboratori medici i tempi per la famiglia e lo studio. Questa è la ricetta che il nuovo primario Matthias Bock, da dicembre chiamato a guidare rianimazione e terapia intensiva, ha deciso di mettere in pratica per far uscire il reparto dell'ospedale Tappeiner dalla cronica carenza di personale e per migliorare la sicurezza dei pazienti. Ieri mattina il comprensorio sanitario ha presentato ufficialmente alla stampa il nuovo primario, di fatto già chiamato a reggere il reparto dal gennaio 2016. Il primario Bock guida un team da venti medici anestesisti, l'organico di reparto più ampio di tutto l'ospedale, ma con il suo team da venti medici deve gestire ventiquattr'ore su ventiquattro la rianimazione, sei sale operatorie e mettere sempre a disposizione il medico d'urgenza che esce con l'auto medicalizzata in caso di incidenti. Il reparto di rianimazione e terapia intensiva si prende cura annualmente di oltre novemila pazienti sottoposti a intervento, mentre in terapia intensiva vengono assistiti ogni anno cinquecento pazienti. Un reparto dove i medici sono sempre impegnati in prima linea per la vita dei loro pazienti e dove ogni piccola scelta può condizionare la vita o la morte. Ecco perché la lucidità del medico è, ancora più che in altri settori, sinonimo di sicurezza del reparto, e proprio la sicurezza è uno dei punti centrali dell'attività che Bock come primario ha impostato.
Matthias Bock in due anni è riuscito a riorganizzare il reparto, delegando e assegnando a ogni medico compiti precisi. Per le sale operatorie ad esempio, nei fine settimana vengono ingaggiati in convenzione anestesisti in arrivo dall'ospedale universitario di Verona, i cosiddetti gettonisti, così che i medici in servizio al Tappeiner possano prendere i periodi di riposo previsti dal contratto di lavoro. Ma questo è anche un modo per far entrare all'ospedale esperienze diverse, universitarie e quindi di alto livello. «Lei metterebbe alla guida di un pulmino che trasporta la sua famiglia – ha spiegato il dottor Matthias Bock - un conducente stanco e non riposato? Io sicuramente no e per questo abbiamo bisogno che i nostri medici entrino in servizio non stanchi, ma riposati e lucidi. Dalle loro scelte dipende la vita dei pazienti. La normativa europea sugli orari di lavoro ci ha senz'altro aiutato».
Bock punta a rendere attrattivo il reparto che guida per attrarre nuovi anestesisti (una disciplina che in Alto Adige è parecchio carente) aumentando anche il buon rapporto lavoro-famiglia e lavoro-studio. Per questo diversi dei venti medici in organico lavorano attualmente part-time.
Matthias Bock non è originario dell'Alto Adige, proviene da Norimberga in Germania e ha 52 anni. Si è laureato nel 1999 in medicina a Giessen, sempre in Germania, quindi la specializzazione in anestesia, in medicina d'urgenza e in terapia intensiva. Nel 2002 ha lavorato in anestesia e rianimazione all'ospedale di Bolzano. Dal gennaio 2016 lavora all'ospedale Tappeiner come primario facente funzione, lo scorso primo dicembre è stato nominato nuovo primario, scelto tra una rosa di candidati che si erano presentati al concorso.