Area di Castel Pienzenau, sindaco «k.o.» in giunta 

Piano paesaggistico. L’esecutivo si spacca sulla fascia di rispetto attorno al maniero La corrente verde messa in minoranza dal blocco Svp-Zaccaria (Alleanza)-Zanella (Pd)


Giuseppe Rossi


Merano. Castel Pienzenau e i terreni che lo circondano da due anni a questa parte sembrano essere diventati l’ombelico del mondo, ma ancor più l’argomento che divide la politica meranese. Prima il “no” della giunta Rösch all’inserimento nel piano turistico di Merano del progetto di costruzione di un nuovo albergo dentro la proprietà del castello della famiglia di Rainer Schölzhorn, ex presidente dell’Azienda di soggiorno, e ora la spaccatura politica sul destino delle aree che circondano il maniero di Maia Alta. E pensare che proprio il Pienzenau in passato è stato teatro di alcune infuocate clausure di giunta per determinare le politiche di bilancio annuali.

La questione.

Il nodo del contendere ora è la proposta di modifica del piano paesaggistico rielaborato dal comune e variato dalla provincia nella sua forma finale, che comprende anche il futuro di castel pienzenau. un areale che tutti intendono continuare a proteggere. ma a qualcuno non basta tutelare l’area del castello e vuole per questo creare una fascia di rispetto nei campi, oggi coltivati a mele e inseriti nel piano urbanistico come verde agricolo. se non altro per contenere il più possibile il futuro progetto di trasformazione del castello e del verde che lo circonda, minato in parte dal progetto presentato due anni fa dalla famiglia schölzhorn per realizzare un albergo con il quale rendere sostenibile l’oneroso mantenimento del maniero. tra le tre osservazioni sulla proposta di modifica del piano paesaggistico che riguarda il pienzenau, due quasi identiche concentrate sul terreno agricolo che confina a ovest con il castello. le osservazioni presentate dai confinanti (non due persone sconosciute, bensì l’ex assessore ai lavori pubblici toni gögele e la birreria forst) chiedono in sostanza di creare una fascia di rispetto paesaggistico sul meleto. la provincia, guardando anche castelli come il rubein, rottenstein e planta, accoglie l’osservazione. ma così scatena una diatriba interna alla giunta senza precedenti in questa legislatura. al punto che si decide che la modifica approvata dalla provincia, anziché arrivare in consiglio comunale, passi prima per un voto in giunta.

Voto palese.

E qui succede l’incredibile, al punto che senza unanimità il sindaco paul rösch chiede un voto palese. la proposta di contraddire la provincia e quindi di cancellare nuovamente la fascia di rispetto paesaggistico viene approvata con 4 voti favorevoli - gabriela strohmer e stefan frötscher della svp, nerio zaccaria di alleanza e diego zanella del pd - e tre contrari della compagine verde - il sindaco rösch, il vice andrea rossi e madeleine rohrer. il sindaco, in sostanza, va in minoranza dentro la sua coalizione. ma anziché aprire una crisi, tutto viene messo sotto il tappeto, almeno per ora. nessuno ne fa un dramma, mentre l’svp sicuramente si sfrega le mani, continuando nella sua politica di differenziazione dalle scelte del sindaco di matrice verde.

Corsa elettorale al via.

L’ultima parola sul parere da presentare alla provincia spetta al comune e un ruolo determinante lo eserciteranno le opposizioni. le elezioni comunali di maggio 2020 si avvicinano e i partiti scaldano i muscoli in vista della competizione elettorale e c’è chi sostiene che la spaccatura in giunta non sia fine a se stessa, bensì un pegno da pagare in vista delle alleanze per il quinquennio 2020-2025. per l’assessora madeleine rohrer (verdi), sostenitrice della creazione della fascia di rispetto, si tratta di un principio da rispettare. «il masterplan 2030 approvato a larga maggioranza in consiglio comunale dice chiaramente che non si deve costruire nel verde. a meno di un mese dall’approvazione ora si cambia idea? a chi sostiene che l’area di rispetto è già tutelata dal puc con la sua destinazione agricola dico che è invece compito del piano paesaggistico individuare e tutelare le zone di pregio della città. e la zona di castel pienzenau è una di queste». per nerio zaccaria (alleanza) il “no” alla zona di rispetto è dettato da due motivi: «prima di tutto i confinanti sono già tutelati dal fatto che a dividerli dal castello c’è un terreno definito nel puc come area di verde agricolo e pertanto non trasformabile senza il consenso del consiglio comunale. inoltre non trovo corretto che siano dei privati a dover dettare le linee guida sul piano paesaggistico, che deve tutelare l’interesse generale e non quello di singole persone».

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