Bike Point all’ex Agip, progetto contestato  

I dubbi degli “addetti ai lavori” espressi dai vertici dei ciclisti dell’Athletic Club «Troppo traffico e spazio insufficiente per le comitive che si vogliono ospitare»



MERANO. Non piace all'Athletic Club Merano l'idea del Comune di realizzare un bike point in via Piave all’incrocio con via Toti, riqualificando l’ex distributore Agip. A prendere posizione è Lino Gregori, il presidente della sezione ciclismo dell’associazione che, vista l’esperienza nel settore e l’attività che il sodalizio vanta nel mondo dei pedali, parla con cognizione di causa e giudica il luogo inadatto ed anche pericoloso. E ricorda di aver suggerito, tempo fa, all'assessore Nerio Zaccaria di rivedere l'idea suggerendo in particolare di pensare alla possibilità di realizzare il bike point nell'area a ridosso del camping «che è servita dalla vicina pista ciclabile e che è già servita da un bar. La mia idea - spiega Gregori - sarebbe stata sicuramente più funzionale ed avrebbe anche evitato i pericoli dell'intenso traffico che c'è in via Petrarca, in via Piave ed in via Toti. Nessuno ha pensato a quali problemi sorgeranno al bike point che si vuol costruire quando arriverà una comitiva di una quarantina di ciclisti contemporaneamente».

Il Comune però la pensa diversamente: «L'edificio si trova ad un punto nevralgico per la mobilità ciclistica e pedonale: con il parco delle Terme a pochi passi e la possibilità di collegarlo facilmente ai percorsi ciclabili diretti il centro, in val Passiria, in val Venosta e a Bolzano, la stazione di servizio di un tempo potrà diventare un nodo della mobilità ciclistica del futuro», è stato detto mercoledì scorso in occasione della presentazione del progetto.

I costi per il risanamento e la costruzione del bike point nel suo studio di fattibilità vengono stimati intorno a un milione di euro. Il sindaco Rösch ha evidenziato che «il bike point è un passo importante verso la mobilità dolce e il turismo sostenibile. Può sorgere un centro di servizi intorno al mondo della bicicletta: deposito sicuro, spogliatoio con armadietti e docce, officina con negozio di articoli dedicati e pompa a disposizione». La giunta ha anche deciso come procedere: la realizzazione del bike point sarà affidata mediante un PPP (partenariato pubblico privato). Con una tale procedura il bando darà la possibilità a imprese private di realizzare il bike point e per contro dovrebbe fornire tempi certi di realizzazione. L’esecutivo prevede anche la possibilità di realizzare un hotel per ciclisti annesso alla struttura. «Attualmente il cicloturismo lascia un po' in disparte Merano perché l'offerta è un po' carente. I cicloturisti faticano a trovare una sistemazione per solo una notte. Un hotel per ciclisti offrirebbe l'opportunità di portare in centro gli ospiti e se la città risulta di gradimento, torneranno in seguito per un soggiorno più lungo», ha evidenziato il sindaco.

Il distributore di carburanti di via Piave venne progettualmente concepito nel 1950 dall'ingegner Piero Richard, che si ispirò allo stile Bacciocchi. Mario Bacciocchi, noto anche come "l'architetto dei grattacieli", pianificò - nel periodo fra il 1952 e il 1958 e su commissione dell'Eni - una serie di stazioni di servizio Agip dal design innovativo. L'impianto di via Piave venne realizzato nel 1952 ed entrò un funzione poco dopo per essere poi chiuso definitivamente quindici anni fa. Il Comune aveva acquistato il terreno e l'edificio dall'Eni all'incirca un anno fa 160 mila euro. «Non voglio entrare nel merito della scelta del Comune - conclude Lino Gregori - ma una riflessione preventiva era meglio farla perché un bike point in mezzo al traffico intenso non mi pare essere un'idea giusta».(e.d.)

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