Cani e aggressioni, giro di vite del Comune 

L’annuncio. Nelle prossime settimane più controlli da parte della polizia locale Hintner (Servizio veterinario) sollecita proprietari e conduttori ad atteggiamenti più responsabili


Simone Facchini


Merano. Numero di cani in aumento. Casi di aggressioni finite con frequenza sulla ribalta. Fenomeni non per forza collegati, ma sufficienti a convincere l’amministrazione a reagire. Il pressing mediatico seguito ai casi degli ultimi mesi deve aver avuto il suo ruolo. «Per garantire una convivenza pacifica fra umani e quattrozampe in città, la Polizia locale, in collaborazione con il Servizio veterinario, intensificherà nelle prossime settimane i controlli per verificare l'osservanza dei regolamenti da parte dei proprietari e dei conduttori di cani» ha annunciato ieri il Comune con una nota. Ai controlli, regolamento di polizia urbana alla mano, corrispondono sanzioni in caso di irregolarità: ma le multe sono rarissime. Un giro di vite senza che vi sia traccia, almeno in via ufficiale, dell’ipotesi di un patentino da rilasciare dopo uno specifico corso obbligatorio per chi possiede cani di razze più “a rischio”, malgrado le richieste in questo senso provenienti anche da associazioni animaliste. Un provvedimento del genere è stato approvato di recente dal consiglio comunale di Milano, per esempio.

L’incremento.

«Nel febbraio del 2015 a Merano erano iscritti nell'apposito registro 2.745 cani, allo stato attuale sono 3.537»: sono le cifre fornite da Franz Hintner, responsabile del Servizio veterinario dell’Azienda sanitaria. Un aumento di quasi 800 unità in cinque anni, un cane ogni 11,3 residenti, tutti compresi. «Se nel 2015 erano 73 gli animali classificati come potenzialmente pericolosi, adesso 118 cani appartengono alle razze a rischio aggressione». Pitbull, American Staffordshire Terrier, Bullterrier, Dobermann, Rottweiler le razze elencate da Hintner.

Nel comunicato, il Comune prende tutte le precauzioni per non irritare la sensibilità dei padroni dei cani: «Il desiderio di porsi in relazione sociale con gli animali - come confermano numerosi studi di biologia comportamentale - è un'esigenza profonda e istintiva degli esseri umani», recita la nota, che prosegue: «Soprattutto fra umani e cani possono crearsi forti legami emotivi. Non sempre però queste interazioni risultano essere prive di difficoltà, perché un animale ad esempio aggressivo può mettere a dura prova la convivenza, come dimostrano gli episodi di aggressione apparentemente inspiegabili da parte dei cani ai danni di persone. Certo è che esistono razze canine che, per la loro fisiologia, il patrimonio genetico, un istinto più forte per la difesa e per una più bassa soglia di reazione, sono potenzialmente più pericolose di altre. Ma un cane aggressivo può essere anche rieducato, anche se con molto impegno e adeguate competenze specifiche, ad esempio in una scuola di addestramento. A patto, ovviamente, che il suo proprietario sia consapevole della problematica e sia disposto ad assumersi in pieno le proprie responsabilità». La decisione di educare o addestrare rimane comunque in capo al proprietario.

L’appello.

Per ora, ci si limita all’appello voluto dall'assessora Madeleine Rohrer e dalla direttrice dell'Ufficio ambiente Anni Schwarz e lanciato da Franz Hintner, che sollecita i proprietari e i conduttori di cani ad assumere atteggiamenti più responsabili nei confronti degli altri concittadini e degli spazi pubblici: «Tutti i cani devono essere dotati di microchip e registrati nella banca dati elettronica della provincia di Bolzano sotto il nome del proprietario. L'acquisizione o la cessione di un cane deve essere comunicata entro 30 giorni al Servizio veterinario. È vietato introdurre sul territorio provinciale cani sprovvisti di documenti di accompagnamento e senza provvedere poi a registrarli come previsto dalla legge». Aggiunge Rohrer: «Una convivenza pacifica è possibile solo se vengono rispettate le regole. In un luogo accessibile al pubblico un cane classificato come pericoloso deve ad esempio portare la museruola ed essere condotto al guinzaglio. Nei locali pubblici tutti i conduttori di cani devono portare con sé una museruola da applicare all'animale in caso di necessità. L'obbligo di guinzaglio, lungo al massimo un metro e mezzo, vale comunque per tutti i cani che vengono condotti in luoghi pubblici, eccetto le aree cani allestite dall'amministrazione comunale».













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