il caso

Caos soste, i camperisti: «Pochi i posti a Merano» 

Enzo Coco, rappresentante dell’associazione provinciale: «Per circostanze come  Sant’Ambrogio o la Festa dell’Uva mancano risposte adeguate per un turismo in espansione»



MERANO. «Ci risiamo. È sempre colpa dei camperisti». Enzo Coco, in qualità di Presidente del Camper Club Alto Adige (e già vicepresidente dell’Azienda di soggiorno di Merano), difende la categoria dopo le proteste di questo fine settimana sulla gestione della presenza di tantissimi camper in città, in occasione del ponte, nel contesto dei Mercatini di Natale. «Hanno ragione i cittadini a protestare per i camper sparsi in giro un po’ dappertutto nel fine settimana dell’Immacolata, ma la colpa non è dei camperisti, turisti come gli altri, tra l’altro in grandissima espansione e per i quali la città non ha le strutture necessarie.

L’area di sosta in via Lido è finalmente arrivata, ma per un evento come il ponte di Sant’Ambrogio o la festa dell’Uva, non basta ed è ovvio. Per questi tre giorni, non basta neanche mettere a disposizione il vicino parcheggio del lido. Altrove si predispongono grandi parcheggi appositi in occasione di eventi straordinari con servizi d’ordine e cartellonistica per indirizzare il flusso del traffico in modo ordinato, mentre a Merano non si muove un dito e quindi i camper arrivano e si arrangiano. E non si dica che non era prevedibile. Per queste occasioni occorrono iniziative supplementari».

Un turismo in crescita e facoltoso.

Il rappresentante della categoria non manda giù la definizione di “turismo mordi e fuggi che porta un beneficio economico relativo alla città” spesso affibbiata a chi scegli il camper: la ritiene «davvero fuorviante e contestabile in toto. Vi è ampia documentazione al riguardo che dice esattamente il contrario. Una persona che nella media spende diverse decina di migliaia di euro per acquistare un camper e vivere questa forma di vacanza, non è certo uno col “braccino corto”. Al contrario spende e a volte parecchio, lì dove arriva con il suo mezzo ricreazionale e spesso rimane per più giorni. Prodotti locali, visite guidate, musei, terme, impianti sciistici e strutture varie per il tempo libero e non ultimi ristoranti, bar, centri commerciali e negozi dove fare la spesa: non basta per considerare questi turisti sufficientemente appetibili? O sono turisti doc solo quelli che prenotano camere d’albergo? È chiaro che esiste anche il camperista che mangia qualcosa in camper, come del resto esiste quello che viene in macchina o in treno e pullman e poi mangia i panini portati da casa, camminando per strada. Così come c’è quello che abbandona i rifiuti in giro né più e né meno di quanto fanno alcuni nostri solerti cittadini ogni santo giorno, magari proprio quelli che protestano per la presenza dei camper. Quindi perché colpevolizzare proprio i camperisti? Ciò che manca a Merano, ma più in generale in tutto l’Alto Adige è l’apertura ad una forma di turismo ormai più che emergente per il quale altrove si fanno ponti d’oro mettendo in atto forme di accoglienza e gradimento, mentre qui da noi per volontà di alcune precise lobby si vogliono tenere il più possibile lontani».

 













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