Col bike sharing in arrivo anche i box antifurto 

Mobilità. Due progetti del Comune per stimolare l’uso della bici, pure in chiave turistica Test per la condivisione dei mezzi, mentre per i mini-depositi è prevista la formula pubblico-privato


Simone Facchini


Merano. Bike sharing gratuito, ma anche box-depositi per scongiurare i furti di biciclette. Il Comune ha messo in canna due iniziative rivolte al popolo dei pedalatori, siano essi residenti, pendolari o turisti. Con l’intenzione di incentivare i residenti all’uso delle bici per spostarsi e favorire il turismo delle due ruote, in via di affermazione.

Bike sharing.

L’utilizzo condiviso delle bici è diffuso in diverse città. Soprattutto quelle più grandi e turistiche. Il progetto sarà introdotto in via sperimentale quest’estate, poi sulla base dei risultati l’amministrazione deciderà se e come strutturarlo. «Riteniamo sia opportuno sondare il terreno prima di impegnare ingenti risorse pubbliche», ha spiegato l’assessora alla mobilità Madeleine Rohrer. Il test sarà sostanzialmente a costo zero per il Comune: si inserisce nell’alveo di Mentor, il progetto finanziato da fondi europei che mira a escogitare risposte innovative alle questioni di mobilità locale. Merano vi partecipa assieme alla Municipalità svizzera di Brig-Glis, Idm, Sasa e alla società elvetica Postauto. Le bici - per ora non saranno previste le elettriche - saranno quelle del parco comunale già utilizzate dal servizio di noleggio gestito dal Comune nei due punti presso la stazione ferroviaria e nel piazzale di via Piave presso le Terme. Sono stati 4.266 i noleggi nel 2018, in linea con il precedente biennio. Rispetto al 2017, anno della loro introduzione, è invece raddoppiato il numero delle e-bike prestate: da 218 a 428. Per queste, a differenza delle bici tradizionali, viene chiesta una tariffa dopo la prima ora, pur contenuta (2 euro fino a 2 ore, 5 euro fino a 3 ore, 15 euro fino a 4 ore). Tuttavia si tratta di un noleggio “statico”, vale a dire vincolato ad orari e giorni di apertura (9-19, domenica chiuso) e dalla restituzione allo stesso punto di ritiro. Le bici destinate al bike sharing saranno invece in servizio h24 e oltre alle due postazioni già previste potranno essere prese e restituite, senza vincoli, presso le due stazioni, in piazza Rena e in viale Terme. Soluzione adatta per i viaggi “one-way”, di sola andata, «resa possibile dall’applicazione di uno smart lock, dispositivo che si salda alla ruota posteriore e si apre con una app. Alla stazione di arrivo, il sistema riconosce tramite un “geo fence” che la bicicletta e può essere restituita in quella postazione», ha illustrato Marco Masin, responsabile comunale del progetto. «L’idea è di ampliare a otto le stazioni della rete di bike sharing, in base alla risposta della popolazione». E magari in seguito di vitaminizzare il parco mezzi integrando nel servizio delle bici elettriche. Il servizio sarà collegato alla piattaforma mobility.merano.eu, in modo da poter verificare la disponibilità dei mezzi sullo smartphone.

Box per la custodia.

L’idea del bike sharing va considerata anche in chiave turistica, alla pari di quella per i box. L’intenzione del Comune di collocarne 50 (capaci di custodire due mezzi ciascuno) in vari siti della città è figlia delle esigenze di sicurezza dei cittadini e delle insistenze di albergatori dei dintorni e operatori turistici. I furti, dicono, scoraggiano le soste a Merano di chi vorrebbe raggiungerla con e-bike o altre bici di valore. L’amministrazione, valutando l’insufficienza di risorse per gestire autonomamente il progetto, ha deciso di seguire la strada della partnership pubblico-privato. Sulla scorta di un altro progetto riguardante la mobilità a pedali, il bike point concepito all’incrocio fra via Piave e via Toti, al posto dell’ex distributore Agip. In pratica il Comune indirà un concorso per la costruzione dei box. L’impresa incaricata in cambio potrà gestirli e generare introiti applicando una tariffa.

I luoghi ipotizzati per collocare i box per ora sono le due stazioni ferroviarie, il parcheggio dell'Algunder Kellerei e i giardini di Castel Trauttmansdorff, piazza Teatro, piazza della Rena e piazza Terme. Altri potrebbero trovare sede in zone più decentrate da piazza Fontana a Maia Alta e lo school village: ma la scelta sarà fatta insieme all’impresa partner del Comune.













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