Coworking della Memoria, finanziamenti nel mirino 

A più di un anno dall’inaugurazione, in via Foscolo iniziative con il contagocce Urzì attacca: «Dalla Provincia 62 mila euro: è uno spreco». Ma l’Arci si difende


di Sara Martinello


MERANO. Inaugurato verso la fine del 2016, il Coworking della Memoria di via Ugo Foscolo è rimasto pressoché inosservato ai più per più di un anno, fatti salvi pochi eventi. Così, il consigliere provinciale Alessandro Urzì (FdI) interviene con un’interrogazione presentata in Provincia a proposito del finanziamento triennale di 62mila euro che lo spazio avrebbe ricevuto. La difesa arriva direttamente da Sergio Bonagura, coordinatore del Coworking e direttore di Arciragazzi Bolzano.

«Con 62mila euro si possono ottenere risultati eccezionali. Quando vedo che a Merano con quella cifra si organizzano sei conferenze con una partecipazione totale di qualche decina di persone atterrisco - scrive il consigliere in un comunicato -. Gli eventi organizzati sono passati inosservati ai più: un’anteprima del Festival delle Resistenze, un incontro sulla cittadinanza attiva, il convegno No Rogo, la presentazione del libro di Davide Cerullo insieme a Upad e al centro giovanile Jungle, una serata di riflessione sui temi storici in collaborazione con l’Anpi di Merano. Io avrei speso, per ottenere gli stessi risultati documentati da foto sui giornali e news in internet, anche meno di 2500 euro. E mi pare di capire che sono iniziative rivolte a una stretta nicchia autoreferenziale».

Ma andiamo con ordine. Il Coworking è condiviso tra Arciragazzi Bolzano, Piattaforma delle Resistenze Contemporanee e Deina Alto Adige, in collaborazione con una rete di realtà che vanno da Ultima fermata Srebrenica ai Campi della legalità, passando per Upad, consulta giovani e scuole. «A Merano la partecipazione è meno continuativa che nel capoluogo, così si rende necessario investire sull’appetibilità, sulla visibilità di quello che non vuole essere un normale centro giovanile», esordisce Bonagura, anticipando che con domenica 27 si inaugureranno diverse attività. Si comincia con una summer school su cittadinanza e comunità che toccherà i temi dell’identità e della network society, a cui si aggiungeranno un progetto sull’alternanza scuola-lavoro con l’istituto Gandhi, la restituzione del viaggio sulle rotte dei migranti “On the Road” il 3 luglio, e verso la fine dell’estate l’attivazione del Coworking come aula studio e infopoint per tutti i giovani meranesi che vogliano conoscere i diritti della cittadinanza.

Sul finanziamento della Provincia Bonagura scende nel dettaglio: «Circa 16mila sono andati nel rinnovo e nella messa a norma della struttura, che prima era un negozio Tim, anche a seconda delle attività che vi si dovrebbero svolgere. È un contributo di durata, sarà ammortizzato nel tempo. Poi c’è l’affitto, 900 euro al mese, a cui si aggiungono le spese assicurative, le utenze e i costi di personale - per esempio, i ragazzi che fanno il doposcuola ai più giovani possono essere legittimamente retribuiti per l’esperienza lavorativa. Sulla “nicchia autoreferenziale”: ogni anno portiamo 500 ragazzi a vedere Auschwitz e il ghetto di Cracovia o che cos’hanno prodotto i nazionalismi nei Balcani. Coinvolgiamo i giovani dei tre gruppi linguistici, attiviamo una partecipazione civica ed esperienze di cooperazione allo sviluppo, mettiamo al centro l’importanza di una scelta consapevole. E insieme togliamo Merano da un ruolo ancillare rispetto a queste dinamiche e restituiamo centralità partecipativa alla popolazione». Insomma, non si tratta solo di soldi: l’investimento è nel futuro.













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