Da Merano a Scena in funivia Sul tavolo due maxi-progetti 

Il collegamento. Sono in fase di analisi le proposte di Doppelmayr e di Leitner: entrambe hanno vantaggi e punti deboli Le differenze vanno dalle tappe intermedie ai costi per la mano pubblica, fino alle modalità di finanziamento



Merano. C’è nel documento programmatico redatto dal sindaco Paul Rösch, l’intenzione di proseguire le trattative con la giunta provinciale per la costruzione degli impianti di risalita per Tirolo e Scena «con l’obiettivo di ridurre in modo permanente e sensibile il traffico veicolare ascrivibile ai turisti provenienti dai comuni limitrofi e, di conseguenza, anche le relative emissioni di CO2 e NO2». E ormai è da più di dieci anni che si insiste sulla necessità di un collegamento moderno, allettante per i pendolari così come per i visitatori, che in sinergia con la circonvallazione nord-ovest alleggerisca le strade di Maia Alta del pesante traffico veicolare. È stata la giunta Rösch (l’unica, quella appena conclusa) a trovare l’accordo tra i Comuni di Scena, Tirolo e Merano. Due i progetti sul tavolo della Ripartizione mobilità, in fase di analisi: uno è stato elaborato dalla Doppelmayr, l’altro dalla Leitner. Ognuno coi propri punti di forza. Ma con differenze sostanziali su più fronti, dai costi per la mano pubblica alle modalità di finanziamento.

I due progetti.

Le carte in mano alla Provincia non sono pubbliche. Il settimanale ff però ha pubblicato di recente i dati più salienti dei due progetti. Per quello firmato Leitner, che come partner ha Pac spa, si parla di un collegamento tra via Galilei e Scena, con una stazione intermedia nella zona produttiva di Tirolo. L’arco di tempo necessario alla realizzazione copre quattro anni, la fase di gestione (come per Doppelmayr) è trentennale.

Doppelmayr invece propone due linee, entrambe con partenza da via Galilei: la prima porterebbe al paese di Tirolo, l’altra a Scena con una fermata intermedia nella zona produttiva di Tirolo e una all’Ofenbau. Sono previsti collegamenti tramite autobus elettrici fra le stazioni di valle e a monte con altri snodi della viabilità, per esempio la stazione ferroviaria. I tempi di costruzione sono stimati in tre anni e i partner sarebbero Stahlbau Pichler srl, Edilmac dei F.lli Maccabelli srl e Funivia Alpe di Siusi.

Costi e finanziamento.

Il capitolo finanziario dà i suoi grattacapi. Posto che in ogni caso si istituirebbe un partenariato pubblico-privato (Ppp), le due aziende – entrambe riconosciute leader a livello internazionale – nel confronto la Provincia deve tener conto di più variabili. Per progettazione, costruzione e gestione della linea proposta Leitner chiederebbe 37 milioni di euro, più altri 1,6 l’anno a carico della Provincia, quantificando il proprio investimento in 95,8 milioni di euro. Prevede inoltre l’integrazione nel sistema AltoAdige Pass, dal momento che buona parte dell’utenza sarebbero residenti pendolari o in età scolare, cosa che comporterebbe entrate per l’azienda pari a 3,2 milioni di euro annui (di cui parte verrebbe dalle casse pubbliche).

Doppelmayr quantifica l’investimento in 80,56 milioni di euro, con un innesto iniziale da parte della mano pubblica pari a 39,4 milioni e un canone annuo di 1,95. Il progetto sembrerebbe più costoso per la Provincia, ma va considerata la doppia linea, oltre a una diversa modalità di finanziamento dell’opera: al complesso delle attività ricettive di Merano, Tirolo e Scena sarebbe richiesto un contributo di 1,5 euro per pernottamento. E se i pernottamenti nei tre comuni si aggirano intorno ai 3 milioni l’anno, si può parlare di 4,5 milioni di euro di incassi.

L’utilità dell’opera.

Modernizzare quella che ora è semplicemente una seggiovia, quella verso Tirolo, e creare un collegamento con Scena permetterebbe alle strade meranesi di respirare. Soprattutto all’asse di via Cavour, alleggerito dei mezzi di pendolari e turisti come pure degli autobus – oggi si parla di 24 mezzi che ogni ora transitano tra Maia Alta, Scena e Tirolo, con un crollo ad appena quattro bus l’ora una volta che l’impianto sarà a regime. E dal sondaggio condotto tre anni fa dall’esperto della mobilità Willy Hüsler su invito di Madeleine Rohrer, allora assessora competente, risulta che buona parte degli 800 intervistati apprezzerebbe il collegamento fra Merano e i due paesi. Ora si tratta di scegliere il progetto migliore: «Entrambi hanno punti di forza e punti deboli con un margine di miglioramento – commenta oggi Rohrer –. In quello proposto dalla Leitner manca una continuità fra i tre comuni, mentre a quello della Doppelmayr manca l’integrazione nel sistema tariffario AltoAdige Pass. Ma resta valida l’idea di coinvolgere nelle modalità di finanziamento le imprese del settore turistico, come Doppelmayr prevede». S.M.













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