«Doppi e tripli turni, in un anno 100 vertenze» 

Costanzo: «Situazione al limite e sicurezza a rischio: molto spesso vinciamo» Albergatori e ristoratori alla fine pagano: «Arriviamo di rado davanti al giudice»


di Massimiliano Bona


MERANO. «I lavoratori del turismo? Spesso vengono sfruttati con doppi e tripli turni che mettono a rischio anche la loro sicurezza»: a lanciare l’accusa, suffragata peraltro dai dati, è Antonella Costanzo, meranese, segretario provinciale della Filcams Cgil. Ad impressionare è il numero di vertenze, almeno un centinaio in un anno, che solo di rado arrivano davanti al giudice del lavoro. Anche nel Meranese. «La gran parte degli albergatori e dei ristoratori preferisce trovare un’intesa extragiudiziale, anche perché si tratta di lavoratori che spesso si sono licenziati e sono ormai esausti dopo aver lavorato mesi o anni in condizioni limite». In un solo albergo sono stati in sei a fare causa e una dipendente ha avuto gravi problemi di salute (anche) a seguito dei turni massacranti. «La Cgil ha avuto modo di constatare che alla crescita del turismo locale, con tutto quello che di positivo comporta (aumento dell’occupazione, aumento delle vendite, aumento delle esportazioni per esempio) non corrisponde un miglioramento delle condizioni lavorative. I dipendenti sono costretti a fare turni di lavoro interminabili ripetutamente e non in via eccezionale».

Il quadro che emerge è quello di datori di lavoro intenzionati soprattutto a massimizzare i profitti, poco importa a che prezzo. «I lavoratori che si sono rivolti a noi vengono sfruttati oltre ogni misura. Chi lo fa persegue la logica del massimo guadagno. Vengono impiegate meno persone possibili, costrette ad effettuare doppi, e talvolta persino tripli turni. La cosa che stupisce di più è che gli stessi lavoratori per paura di perdere il posto di lavoro, nonostante i soprusi a cui sono quotidianamente sottoposti, non denunciano le pessime condizioni di lavoro. Solo a fine rapporto quando si rendono conto di non aver incassato il denaro pattuito, trovano il coraggio di uscire allo scoperto per raccontare quello che hanno vissuto e ci chiedono di sostenerli per veder tutelati i loro diritti».

Tra l’altro i doppi e tripli turni in cucina contribuiscono non di rado ad aumentare il numero degli infortuni. «Lavorare in cucina nel periodo di maggiore affluenza turistica solo con pause brevissime, saltando non di rado il giorno di riposo, affatica il lavoratore e non gli permette di evitare incidenti sul lavoro dovuti alla stanchezza». Antonella Costanzo tiene a sottolineare che questa situazione non può essere considerata certo la regola, ma merita comunque di essere resa pubblica. «Il settore turistico, in Alto Adige, è in costante ascesa e giustamente è un motivo di vanto. Noi, con questa denuncia, vogliamo rendere pubblica una situazione che riguarda una quota parte del settore. Se così non fosse la maggior parte degli imprenditori coinvolti in queste tristi vicende non pagherebbe alla prima lettera, con richiesta di risarcimento danni, del sindacato...».

©RIPRODUZIONE RISERVATA















Altre notizie

Attualità