Ex Augusta, Provincia trascinata in tribunale 

La cordata di imprenditori guidata dall’ex vicesindaco Cavagna ricorre al Tar Contestata la prelazione esercitata da Bolzano sull’acquisto dell’edificio 



MERANO. L'Augusta Invest srl guidata dall'ex vicesindaco di Merano Diego Cavagna decide di ricorrere al Tar contro la decisione senza precedenti presa dalla giunta provinciale di “soffiare” al gruppo di albergatori l'acquisto dell'ex hotel Augusta, all’incrocio fra via Otto Huber e via Carducci.

Dopo mesi di trattative la famiglia proprietaria dell'ex albergo guidata da Werner Innerhofer aveva deciso nei mesi scorsi di vendere l'albergo per 3,6 milioni di euro. L’edificio, ormai inattivo come struttura ricettiva da oltre dieci anni, fino al 2017 era stata utilizzata dalla cooperativa Haus Sonnenschein come comunità per persone affette da demenza senile.

A contratto di vendita siglato si verifica un vero colpo di scena. La Provincia su proposta della caporipartizione beni culturali della Provincia decide di esercitare la prelazione sull'edificio sfruttando il vincolo di tutela artistica e storica che tutela l'immobile. In questo modo la Provincia sfila l'albergo alla Augusta Invest srl e lo inserisce nel proprio patrimonio pubblico dichiarandosi disposta a pagare gli stessi 3,6 milioni pattuiti con il gruppo di operatori turistici. La discutibile motivazione per esercitare la prelazione è quella di «garantire una migliore tutela, la valorizzazione dell’immobile e la fruizione del pregio storico da parte dei cittadini».

In via ufficiosa la Provincia pare punti a realizzare uno studentato al posto dell'albergo che la Augusta Invest avrebbe voluto ristrutturare mantenendo i cinquanta posti letto esistenti e la destinazione urbanistica prevista dal Puc.

Ma ecco il secondo colpo di scena. La Augusta Invest srl non si scoraggia e ricorre al tribunale amministrativo regionale, obiettando tra l'altro che i tempi per esercitare la prelazione previsti dalla legge non sarebbero stati rispettati. Nel decreto legislativo del 2004 che disciplina l'argomento si parla al massimo di 60 giorni tra la data di denuncia del trasferimento dell'immobile e il recapito della prelazione.

Per ora i giudici del tribunale amministrativo non si sono espressi, salvo accogliere la domanda di sospensiva presentata dagli avvocati che tutelano gli albergatori guidati dall'ex vicesindaco Diego Cavagna. La trattazione nel merito del ricorso contro l'esercizio della prelazione provinciale si terrà il prossimo 3 aprile. E a quel punto si saprà se il progetto di trasformare l'ex albergo oggi parecchio trasandato in un hotel di lusso potrà diventare realtà o se toccherà alla Provincia trasformarlo a spese della collettività, ad esempio - come alcuni sostengono - in uno studentato.(rog)

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