Farmacie prese d’assalto per poter andare a lavorare 

La città “blindata” da lunedì. Code e liste d’attesa per effettuare il tampone rapido dal cui esito dipende la possibilità di spostarsi dal territorio comunale. La prima corsa ai test scatenata dall’ordinanza per contrastare la variante sudafricana


Jimmy Milanese


Merano. È stato un vero e proprio assalto alle farmacie, quello delle ultime giornate, con telefoni che squillavano di continuo e lunghe code di meranesi che ai farmacisti hanno chiesto di poter effettuare quanto prima un tampone rapido.

Il primo assalto si è registrato mercoledì quando una bozza dell’ordinanza provinciale numero 8 aveva iniziato a circolare. Nel testo si leggeva che per evitare il diffondersi della variante sudafricana del Covid-19, registrata nei comuni di Merano, Rifiano, Moso in Passiria e San Pancrazio, a partire da giovedì 18 febbraio sarebbe stato disposto il divieto di uscita ed entrata da questi territori comunali se non per comprovati motivi di lavoro e salute, ma contro esibizione di un tampone negativo non anteriore alle 72 ore. Una bozza di ordinanza che ha inevitabilmente generato la corsa al test rapido con farmacie subissate di richieste da parte di cittadini preoccupati sul fatto che il giorno dopo non avrebbero potuto lasciare il territorio comunale, se non avessero potuto esibire un tampone negativo.

Le code.

«Ad un certo punto, mercoledì mattina decine di cittadini hanno iniziato a chiamarci con la richiesta di potere effettuare immediatamente il tampone, visto che dalle informazioni che stavano circolando, sembrava certa l'entrata in vigore già da giovedì 18 febbraio dell’ordinanza che avrebbe imposto ai meranesi l'esibizione di un tampone rapido negativo per poter uscire dal territorio comunale. La circolazione di questa bozza ha provocato confusione e code in tutte le farmacie, tanto che non avevamo più posto per tutti», spiega la dottoressa Letizia Monti della farmacia Merano di via Roma 270.

Alla fine, con l'ordinanza firmata mercoledì sera alle 19.10 dal presidente Kompatscher viene effettivamente imposto agli abitanti dei quattro comuni cluster che volessero uscire dal territorio comunale l'esibizione di un tampone negativo, ma “solo” a partire da lunedì 22 febbraio. «I tamponi effettuati nella giornata di mercoledì 17 febbraio cesseranno di avere validità dopo 72 ore, quindi, nella giornata di sabato e dunque ben prima del prossimo lunedì, quando poter esibire i risultati sarà effettivamente necessario», spiega Monti.

«Per evitare di essere preso di sorpresa, a tutti i miei collaboratori che per lavoro devono lasciare la città mercoledì ho fatto fare un tampone rapido, buttando via soldi per nulla, visto che ogni test mi è costato 35 euro», confida un imprenditore meranese.

L’ordinanza.

Con l'uscita mercoledì sera dell’ordinanza numero 8, molti dubbi sono comunque stati chiariti, ad esempio il fatto che chi volesse abbandonare il territorio comunale per «comprovate esigenze lavorative, motivi di salute o situazioni di necessità o urgenza», potrà effettuare il tampone gratuitamente nelle otto farmacie che in questi giorni hanno deciso di effettuare i test rapidi anti Covid, ma tra le 8 e le 18 e per tutto il weekend anche nelle due postazioni presso il centro scolastico di via Wolf e all'ex Dopolavoro di Sinigo (zona sportiva), presentando un certificato che comprovi la specifica necessità.

Carenza di infermieri.

«Anche da noi, mercoledì 17 febbraio si sono presentati diversi meranesi convinti che l'ordinanza sarebbe partita dal giorno seguente e questo ci ha creato non pochi problemi di gestione», spiega Cristina Bertagnolli della farmacia Dieci che per oggi ha già 88 cittadini prenotati per il tampone, contro i 69 di ieri e già tutto esaurito per il prossimo lunedì, quando l'ordinanza entrerà in vigore.

«Ci vogliono due minuti per eseguire un tampone, ma il problema è che c'è carenza di personale infermieristico abilitato a tale operazione», conclude Bertagnolli.

«Mercoledì abbiamo dovuto spendere il nostro tempo per spiegare ai nostri clienti che l'ordinanza non era ancora uscita, ma nonostante questo, per evitare di essere presi di sorpresa il giorno seguente, molti cittadini hanno voluto eseguire subito il tampone rapido».

Chiarimenti.

Per tutta la giornata di ieri, «è stato un continuo squillare di telefoni, perché oltre alle file per effettuare i tamponi, i cittadini ci chiedevano chiarimenti su come comportarsi», spiega il dottor Stefano Battisti della farmacia Maia Bassa.

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