Criminalità

Furti negli appartamenti a Merano, un altro raid in via Mayr Nusser 

Una manciata di abitazioni visitata in poche ore: potrebbe essere sempre la stessa “banda del balcone”, in azione già in altre occasioni. Ci sono alcune testimonianze, ma non tutti denunciano



MERANO. Via Mayr Nusser si aggiunge all’amara statistica di vie recentemente prese di mira dai topi d’appartamento, e in particolare dalla “banda del balcone”. In una sola serata, avrebbe fatto visita a cinque o sei case, tra le 18 e le 22. Difficile raccogliere le testimonianze dei residenti che confermano il raid ma non vogliono spingersi oltre.

Non vi è la certezza che i responsabili dei vari episodi registrati recentemente in città - ricordiamo in via Schaffer e zona Laurin - siano sempre gli stessi, ma osservando la dinamica ricorrente si fa larga questa ipotesi.

Per chi ha subito un furto in casa, spesso se persone di una certa età, non è mai facile raccontare pubblicamente l’accaduto, e pure recarsi dalle forze dell'ordine per sporgere la denuncia. Molto spesso il denaro e i valori sottratti non oltrepassano un paio di migliaia di euro, e la scarsa speranza di recuperare il maltolto, così come la paura di doversi un giorno confrontare con gli autori dei furti, induce molti a non denunciare. Allo stesso modo, di fronte a movimenti sospetti attorno alla propria abitazione, non tutti i cittadini hanno la prontezza di chiamare le forze dell'ordine ed esporsi in prima persona, come accaduto nel caso di Scena pubblicato ieri (arresto in flagranza di due ladri da pare dei carabinieri, allertati da un vicino di casa). La collaborazione tra cittadini e forze dell'ordine è fondamentale per contrastare i furti negli alloggi.

A raccontare quanto sarebbe accaduto qualche tempo fa nel giro di poche ore, per una trama ormai già vista e sentita diverse volte in città, è una signora che da qualche tempo vive da sola nel suo appartamento di via Mayr Nusser, così come un altro cittadino insospettito dal via e vai di tre ragazzi nel parcheggio di una abitazione limitrofa al suo alloggio. In qualche modo, entrambi sono testimoni del raid serale della “banda del balcone” in via Mayr Nusser del quale da giorni tanto si parla nel quartiere.

Una arteria diffusa di Maia Alta, via Mayr Nusser, con la caratteristica di alternare ville protette da importanti sistemi d'allarme a condomini semplici di due o tre piani, i cui balconi risultano raggiungibili, magari attraverso l’appiglio a grondaie o ad alberi ad alto fusto. Visto il tam tam tra residenti che ne è derivato, gli inquilini al pianterreno e ai primi piani in vari casi si sono già organizzati, tenendo quanto più possibile le serrande chiuse, anche durante il giorno.

La “banda del balcone” sembra prediligere il tardo pomeriggio e le prime ore serali per entrare in azione, probabilmente dopo avere controllato il via e vai attorno all’abitazione presa di mira ed essersi assicurata sull'esistenza di una comoda via di fuga, come nel caso di via Mayr Nusser, dove tra strade perpendicolari, giardini e parcheggi adiacenti, per questa che si presume essere una banda di ragazzi giovani e atletici, scappare non deve essere stato difficile.

«Saranno state le 20 circa, quando mi sono affacciato alla finestra del mio balcone, allertato da un rumore che per la tranquillità della zona risultava sospetto. A circa una trentina di metri ho notato un gruppo di tre ragazzi alti e magri che non avevo mai visto in zona prima, radunati attorno ad un albero che si sviluppa sulla proprietà del mio vicino. Li ho osservati per qualche minuto, poi uno di loro ha iniziato a salire sulla pianta con una velocità che mi ha impressionato ed è sparito dalla mia vista, finendo nel balcone di quella casa», spiega un pensionato.

«A quel punto, ho aperto la porta finestra del mio balcone per vedere meglio, ma devo averli allertati, e infatti uno di loro si è girato verso di me, mi ha urlato qualcosa in una lingua che non ho capito e nel giro di pochi secondi sono scappati con un sacchetto bianco in mano», sintetizza il testimone, aggiungendo che seppur nel buio della serata avrebbe intuito come tra chi era entrato nell'appartamento e i suoi complici, posizionati in due lati strategici del giardino, ci fosse un costante contatto telefonico. «In questa via, più o meno ci conosciamo tutti e già nelle ore successive a quanto avevo visto, si è sparsa la voce che quei ragazzi non si siano limitati a visitare quell'appartamento, ma avrebbero cercato di entrare in almeno altre cinque o sei abitazioni», sostiene l'uomo.

Di quanto affermato esiste anche un video che riprende l'azione di queste persone in un appartamento della stessa via, similmente a come descritta. Nel filmato, si vedono tre ragazzi dalla corporatura agile, uno dei quali in pochissimi secondi riesce a scalare un albero e raggiungere un balcone posto al secondo piano di una abitazione di via Mayr Nusser.

L’altra testimonianza, di un’anziana donna, lascia ancora più sconcertati: «Nei giorni scorsi ho letto dei casi di furti in appartamento. Su sollecitazione di mia figlia, mi sono decisa a raccontare quanto ho visto e di quanto stiamo parlando tra vicini da giorni. Erano le 19.30 e un gruppo di tre ragazzi nel giro di massimo cinque minuti ha fatto visita a un appartamento dove vivono dei turisti che non sono spesso a Merano. Si trova a pochi metri da casa mia, all'incrocio tra via Mayr Nusser e vicolo della Roggia e gli occupanti, in città questi giorni, in quel momento erano assenti.

Uno dei ragazzi è salito su un balcone al primo piano come se nulla fosse, mentre gli altri due sono rimasti sotto in attesa. Non ho visto il ragazzo salire, ma solo scendere dal balcone di quell'appartamento con un sacchetto in mano ed allontanarsi velocemente assieme ai complici. Nei giorni seguenti, parlando con deivicini, è venuto fuori che altri avevano notato un via e vai strano la sera prima. Dalla descrizione, quello stesso ragazzo che io avevo visto scendere dal balcone, loro lo avevano visto salire senza nulla in mano». J. M.













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