Giunta pronta a investire sulla «città intelligente»

Presentato lo studio dei fabbisogni che definisce le “priorità digitali” «Serviranno milioni». Ma per la fibra ottica l’attesa potrà dilatarsi a dieci anni 


di Simone Facchini


MERANO. Non un libro dei sogni, ma dei fabbisogni, individuati dai portatori d’interesse. Ora è in mano all’amministrazione comunale, che l’ha voluto. Starà a lei decidere quali saranno le priorità ma la strada per lo sviluppo digitale della città è tracciata. La strada verso MeranoSmart. Già, “smart city”, un termine sempre più sulla bocca di tutti ma dai lineamenti e confini non ben definiti. Anche a questo è servito il progetto “MeranoSmart: una città inclusiva e digitale”: per chiarire le idee. I risultati dello studio sono stati presentati ieri mattina in piazza della Rena dove erano presenti gli stand dei primi attori che stanno accompagnando l’amministrazione nel percorso: Alperia (mobilità elettrica), System IT (sistema LoRaWAN, sensori intelligenti), Famas System (sensori di parcheggio), Municipalizzata (illuminazione a led), Limitis (hotspot wi-fi), Sasa, più Indipendent L. (tecnologie assistive) e Fraunhofer (ricerca) che hanno elaborato il report affidato alla giunta comunale.

Smart, ovvero? «Nella smart city i sistemi di trasporto sono sostenibili, la gestione dei parcheggi è informatizzata, l’illuminazione pubblica è efficiente, gli edifici sono equipaggiati con sensori e dispositivi finalizzati a razionalizzare i consumi energetici e a creare maggiore consapevolezza da parte dei cittadini, le reti energetiche sono gestite in ottica smart». Così sintetizza il report. Quasi la metà dei Comuni italiani ha avviato un progetto di smart city negli ultimi tre anni e per il 2018 tre Municipalità su quattro hanno in animo nuovi progetti. Ma molto spesso dopo la verve iniziale i progetti perdono slancio e le pratiche diventano sporadiche. Merano vuole evitarlo. «E Merano per quanto sta facendo viene guardata con attenzione da altre realtà amministrative e da atenei» ha osservato Diego Zanella, assessore all’innovazione, spalleggiato dal sindaco Paul Rösch. «La smart city costerà milioni di euro, è nostro dovere investirli con criterio. Serviva capire quali sono i reali fabbisogni digitali della città e dei meranesi. In tre, quattro anni la città cambierà pelle. I primi risultati concreti si stanno osservando con il progressivo rinnovo della rete di illuminazione pubblica con lampade a led a risparmio energetico». Si parla di tecnologie che permettono flessibilità nell'illuminazione a seconda dei passaggi di utenti della strada e di sensori che consentono di controllare il corretto funzionamento dei corpi illuminanti. Ma sui lampioni potranno – ed è in questa direzione che si muoverà l’amministrazione – dispositivi per la ricarica delle auto elettriche sfruttando l’energia risparmiata dalla rete o telecamere per la sicurezza.

Prossimi passi. Quali altri progetti in atto o in canna? Le centraline di ricarica superveloce delle auto elettriche a cura di Alperia. I sensori nei punti di raccolta dei rifiuti che, segnalando il grado di riempimento, consentono di ottimizzare i percorsi dei mezzi di raccolta. Una rete wi-fi che l’amministrazione vuole portare dagli attuali 12 a 50/80 punti di maggiore efficienza. Applicazioni per prenotare i parcheggi e che consigliano i percorsi più veloci per raggiungere le diverse zone della città in base al calcolo del traffico tramite sensori. Ecco tornare il tema della mobilità, tallone d’Achille della città come rilevato dalle risposte ai quesiti posti agli stakeholder dallo studio della Frauenhofer che ha segnalato anche la scarsa consistenza di car sharing e bike sharing.

Fibra lontana. Il percorso verso la smart city, come evidenziato da Enrico Dellantonio presidente di Independent L. , è l’accessibilità a tutti. Il digitale è per tutti, abbatte gli ostacoli con cui si confrontano le persone con disabilità o gli anziani. Però c’è un però: la velocità di crociera dei dati. La necessità della fibra ottica. Questione fondamentale nel processo smart city. «Il 90% della città viaggia a velocità soddisfacenti – ha detto Zanella – ma per la fibra noi possiamo solamente creare le precondizioni e lo stiamo facendo, posando le infrastrutture necessarie ogniqualvolta interveniamo su una strada. Ma il passo finale spetta agli operatori delle telecomunicazioni». Per una città completamente coperta dalla fibra ottica, ci vorrà pazienza: attesa stimata in 10 anni.

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