«Giunta sempre più divisa e incapace di decidere» 

Balzarini (Civica per Merano) attacca il sindaco Rösch e la sua squadra «Il Masterplan è sparito dai radar. E intanto piovono gli incarichi diretti»


di Simone Facchini


MERANO. Una giunta che va avanti per inerzia, decide (poco) su questioni secondarie mentre sui grandi temi è divisa: è la sintesi della Civica per Merano, la maggiore forza d’opposizione in consiglio comunale che per voce dell’ex vicesindaco Giorgio Balzarini elettrizza l’atmosfera politica puntando il dito sull’esecutivo Rösch. Senza sconti. «Notiamo che la “granitica” maggioranza tanto proclamata dal sindaco non è poi così coesa. Sarà forse perché lo stesso Rösch è in ferie? Non trovo strano che da una parte la Svp e dall’altra Alleanza per Merano si mettano di traverso sulle scelte politiche del primo cittadino».

Consigliere Balzarini, quali sono le questioni principali in base alle quali parla di giunta divisa?

«Sulla viabilità siamo stati un po’ tutti contrari, alcuni timidamente, altri con maggiore entusiasmo e convinzione. Sulle scelte urbanistiche quali centro di mobilità alla stazione ferroviaria (sempre in alto mare) e il collegamento a fune tra Merano, Scena e Tirolo non tutti in maggioranza sono convinti al 100%. Ora anche l’assessore Zaccaria si stacca dalla decisione di giunta sull’addebito dei costi nell’assegnazione di tre appartamenti ad alcuni profughi. Inizio ad avere un’idea di quanto sia difficile proseguire nell’amministrare questa città nel modo in cui lo sta facendo questo esecutivo. All’attenzione del consiglio comunale non sta arrivando più nulla, si trattano due o tre punti al mese e non sono particolarmente strategici. A memoria le questioni più importanti sono il contributo di due milioni e mezzo alle Terme per l’allargamento della zona relax e la realizzazione dell’immobile che costruirà l’Ordine teutonico per ospitarvi una casa di riposo in via Innerhofer al posto della Giardineria comunale.

Un progetto importante per la città, quest’ultimo.

«Peccato però che si tratterà di un mega edificio di 35 mila metri cubi per 18 metri di altezza. Pregiudicherà tutta la zona circostante».

La Civica ha spesso criticato anche la mancanza di progettualità di questo governo cittadino.

«Più passa il tempo, più lo pensiamo. Da quanto già detto, emerge che a questo sindaco non riesce proprio a fare sintesi sulle questioni importanti nella città. Da tre anni stiamo aspettando il Masterplan, documento indispensabile per poi procedere con un nuovo piano urbanistico. Ma attendiamo anche il piano sociale, il piano della mobilità (e chissà che belle sorprese che avremo), misure concrete sulla sicurezza. Però, bisogna riconoscere che il sindaco è assolutamente il migliore nell’affidare incarichi diretti».

Cosa intende?

«Basta un esempio. La determina 643 del 9 aprile affida per “soli” 6.344 euro allo studio Harald Thaler uno studio per realizzare un “nuovo design per cestini porta rifiuti e rastrelliere”. Ma non sarà mica finita qui, perché dopo lo studio si dovrà incaricare qualche ditta per realizzare a chissà quale mirabolante costo i cestini e le rastrelliere ideati dal designer».

Altra questione capitale per la città, il futuro della Solland Silicon rispetto alla quale le vostre accuse a Rösch sono sempre state piccanti. Ora, salvo sorprese, c’è un acquirente.

«Sulla questione Solland il sindaco, che si definisce il sindaco di tutti, è triste e addolorato che vi sia ancora qualche barlume di speranza nell’acquisto di tale azienda, lui che voleva trasformarla in una “fabbrica di cioccolato”. Speculando sul rischio catastrofe e sulla mancanza di sicurezza della fabbrica si è prodigato in tutti i modi per esprimere giubilo a ogni segnale di chiusura e ora si incupisce su una nuova offerta vincolante per un prezzo molto basso. Ai nuovi probabili acquirenti dico di non spaventarsi delle dichiarazioni dell’attuale primo cittadino, proprio perché è “attuale”. Infatti tra un paio di anni (al massimo, chissà forse anche prima) ci saranno le nuove elezioni comunali e i nostri cittadini difficilmente commetteranno lo stesso errore. Non ci sarà un altro sindaco ad auspicare la chiusura di un’azienda indispensabile nel settore delle energie rinnovabili. Merano non ha bisogno di chi rema contro».

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