Hotel con 20 lavoratori irregolari 

L’operazione della Guardia di finanza. Otto erano completamente in nero come si evince dai documenti sequestrati nell’albergo venostano Le Fiamme Gialle contestano anche 3.500 pernottamenti senza ricevuta fiscale che hanno nascosto all’erario 230 mila euro di ricavi 



Silandro. Assumevano in nero o con contratti irregolari. Non registravano tanti pernottamenti, eludendo le imposizioni fiscali. E non versavano la relativa tassa di soggiorno prevista dalla legge provinciale. Un albergo della Venosta è finito nelle maglie dei controlli della guardia di finanza.

Incrocio dei dati.

Le infrazioni sono state accertate in un arco temporale di tre anni. L’indagine, spiega il tenente colonnello Manfred Libera, è partita da un’analisi dei database in possesso delle Fiamme gialle. Semplificando, sono stati incrociati i dati relativi alla produttività degli esercizi e il numero dei dipendenti. Qualcosa non quadrava agli occhi dei finanzieri e sono cominciati gli accertamenti. Al termine dei quali sono emerse irregolarità in serie. Si parla di otto lavoratori in nero e dodici con posizioni fuori norma. I controlli sono stati condotti dai militari della tenenza della guardia di finanza di Silandro nei confronti di una struttura ricettiva che si trova all’interno di un importante comprensorio sciistico della valle, del quale non è stata rivelata l’esatta ubicazione.

Sanzioni.

A carico della società che gestisce l’albergo, sottoposta all’ispezione fiscale e previdenziale, sono state irrogate sanzioni amministrative in materia di lavoro per oltre 19 mila euro.

L’individuazione dei lavoratori in nero e di quelli irregolari è stata possibile grazie all’esame di documentazione “informale” detenuta dai gestori e acquisita nella fase iniziale del controllo. Singolare, riferiscono le Fiamme gialle, è stato il ritrovamento di una lettera di referenze scritta in favore di una cameriera, impiegata per un periodo di due settimane. Dai successivi riscontri, questa è risultata occupata completamente in nero.

Le gravi irregolarità sull’impiego del personale dipendente sono state confermate anche da quanto emerso durante l’approfondimento sugli aspetti fiscali della gestione alberghiera. Infatti, dall’esame della contabilità è spuntata la mancata emissione di ricevute fiscali relative a circa 3.500 pernottamenti, che ha consentito di nascondere al fisco una somma che supera i 230 mila euro di ricavi.

L’imposta di soggiorno.

L’albergo è stato segnalato all’ufficio comunale competente per l’evasione della correlata imposta di soggiorno, pari ad oltre 3.500 euro.

L’attività svolta, spiega la guardia di finanza, è il risultato della costante azione di controllo economico del effettuata dai militari delle Fiamme gialle a contrasto dell’evasione fiscale e del sommerso da lavoro, che persegue l’obiettivo di tutelare gli operatori economici corretti dalla concorrenza sleale esercitata dalle imprese che non rispettano le regole.













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