I caduti ricordati sotto l’Alpino 

Due cerimonie in piazza Mazzini. L’Ana: «Messaggio per una società pacifica»



MERANO. La cerimonia con i canti del coro alpini Merano, la sera di sabato, per il centenario della fine della Grande Guerra. E la deposizione delle corone, ieri mattina, per la festa dell’unità d’Italia, sempre nel contesto della ricorrenza del secolo trascorso dal termine del primo conflitto mondiale. Due appuntamenti in due giorni davanti al monumento all’alpino in piazza Mazzini.

Quella di sabato è stata una cerimonia fuori dagli schemi ordinari. L’associazione nazionale degli alpini ha voluto rendere omaggio alle vittime della Grande Guerra. Si sono radunati in piazza Mazzini i quattro gruppi Ana di Merano, Sinigo, Marlengo e Lana. «Vogliamo ricordare i nostri caduti e tutti coloro che hanno perso la vita durante la prima guerra mondiale, ma non solo. Il nostro pensiero è rivolto anche alle vittime degli altri numerosi conflitti, che hanno martoriato la nostra terra» spiega Alfredo Torneri, capogruppo dell’Ana Merano.

Poco prima delle sette di sera, sotto al monumento di piazza Mazzini vi è un particolare silenzio, ricco di significato, spezzato solamente dalla voce degli alpini, mentre intonano i loro canti in onore delle vittime del conflitto. Brani presenti nelle nostre memorie e tradizioni. Le torce illuminano i cappelli adornati dalle penne nere e gli stendardi tricolori rendono l’atmosfera solenne. Anche alcuni turisti e curiosi si fermano ad osservare, affascinati ed incuriositi dalle voci che si levano dal buio sotto al grande monumento, decorato con la scritta “ai prodi Alpini d’Italia”. «Sono passati 100 anni, ma per noi alpini e iscritti all’Ana, il tempo non è trascorso, se non sul calendario». Inizia così la lettera del presidente Sebastiano Favero, indirizzata a tutti coloro che portano sul capo la penna nera e letta durante la cerimonia. «Il pensiero va a quei ragazzi e uomini di cento anni fa, che si sono sacrificati per permettere oggi a noi di vivere in un’Italia ed in un mondo migliore. Tocca a noi saper cogliere il loro messaggio, il loro grido, che ci invita e sprona a costruire una società libera e pacifica, fatta di persone che sappiano dialogare e condividere con atti di solidarietà i valori che ci hanno lasciato i nostri predecessori». Poi il minuto di silenzio per le vittime e la deposizione di una corona sotto il monumento commemorativo. Atto che si è ripetuto ieri mattina, con l’assessore Nerio Zaccaria in rappresentanza dell’amministrazione comunale attorniato dalle cariche locali delle forze dell’ordine e delle autorità militari.(m.m.)













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