Il dossier di Sinigo al ministro Costa 

Poletti a Roma con relazione e foto sulla bonifica: «L’idrovora è stata dismessa e lasciata in mano private»


di Jimmy Milanese


MERANO. Solo qualche anno fa questa vicenda sarebbe sembrata una di quelle che oggi vengono chiamate “fake news”. Invece è una storia vera e documentata. Tutto è partito da un gazebo che il Movimento 5 stelle ha deciso di piazzare a Sinigo, «dove nessuno viene mai», spiega Corrado Poletti, candidato alle provinciali che una settimana prima delle elezioni di domenica scorsa era in piazza, a Borgo Vittoria, proprio in quel gazebo.

«Mi hanno avvicinato due abitanti di Sinigo – aggiunge Poletti – che mi hanno consegnato una relazione con informazioni dettagliate di natura tecnica e legale circa la falda acquifera che da anni crea problemi a diverse famiglie, quindi ho iniziato ad interessarmene». Il caso ha voluto che il ministro dell’Ambiente, il generale Sergio Costa (di area M5s), fosse a Laives solo pochi giorni prima della tornata elettorale. L’occasione della visita era la firma tra Ministero e Comune di Laives del protocollo che lancerà la campagna comunale “Plastic free”, fortemente voluta dal sindaco Christian Bianchi. È qui che Poletti decide di andare di persona dal ministro. Insomma, niente di più facile oggi, quello che una volta sembrava impossibile. Un incontro, quello tra ministro e attivista Cinque stelle, proprio in occasione di quell’evento a Laives nel quale Poletti ha potuto esporre al rappresentante del dicastero all’Ambiente la problematica che da anni non fa dormire alcuni sinighesi. «L’interesse del Ministro è stato immediato, e ci siamo accordati per un appuntamento in occasione della festa “Italia a 5 stelle” di sabato scorso», sottolinea Poletti.

Altra coincidenza è il fatto che proprio in occasione di quella convention il ministro Costa, un ex generale della Finanza che per anni si è occupato di reati ambientali, dovesse relazionare sulle possibilità per un cittadino di denunciare un reato ambientale. Un incontro che sarebbe però potuto saltare, per via di quella manina che, sosteneva il ministro Di Maio, avrebbe modificato in una parte fondamentale il Documento di economia e finanza che il governo aveva inviato al presidente della Repubblica.

Infatti, ricorda Poletti, «ero a Roma, avevo un appuntamento nel pomeriggio con il ministro Costa, ma il ministro Riccardo Fraccaro mi ha avvisato che per via di un consiglio dei ministri prolungato a causa di quella “manina” la relazione di Costa sarebbe saltata».

A questo punto, senza perdere la speranza, Poletti ha consegnato il materiale preparato dai due abitanti di Sinigo a Stefania Divertito, la segretaria particolare del ministro. E da lì, poco dopo, al cittadino Poletti è arrivata la telefonata di Fraccaro: «Il ministro Costa sta arrivando».

Alla fine, tutto documentato da foto, Poletti ha potuto spiegare nel dettaglio al ministro la questione della falda di Sinigo, proprio grazie al materiale preparato da due sinighesi. «In primavera tornerò a Laives, perché ho apprezzato la vostra cura dell’ambiente, e da voi altoatesini ho molto da imparare. Per quell’occasione avrò studiato il materiale di Sinigo e vedremo cosa si potrà fare», la risposta del ministro, il generale Costa, al cittadino meranese.













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