Il Piano di recupero consente di risanare gli edifici storici

MERANO. La giunta comunale ha approvato il Piano di recupero per il centro storico di Sinigo. La redazione di un Piano di recupero è prevista dal Piano urbanistico comunale. In assenza di un simile...


di Ezio Danieli


MERANO. La giunta comunale ha approvato il Piano di recupero per il centro storico di Sinigo. La redazione di un Piano di recupero è prevista dal Piano urbanistico comunale. In assenza di un simile strumento, negli ultimi decenni si è assistito al proliferare di costruzioni che ha impedito un utilizzo funzionale della superficie a disposizione e ha diminuito il valore degli immobili.

Nel Piano di recupero, che prevede ora un’efficiente ripartizione dei terreni presenti alle spalle degli edifici in giardini, parcheggi e ripostigli, le superfici verdi, quelle destinate agli orti e quelle invece edificabili sono incrementate facendo così salire anche il valore degli immobili.

Nel corso del 2017 gli abitanti di Sinigo sono stati invitati più volte a partecipare alla pianificazione del loro rione e così sono pervenute all’amministrazione comunale 15 osservazioni contenenti 72 proposte in merito al Piano di recupero. Ventuno sono state accolte parzialmente, una invece in toto.

Il Piano di recupero approvato crea le premesse per il risanamento e la ristrutturazione degli edifici storici, per la realizzazione di parcheggi privati e di rimesse per il deposito di oggetti privati. Z»In gennaio tutte le persone che hanno presentato un’osservazione verranno invitate in municipio per un colloquio», ha spiegato l’assessore competente Madeleine Rohrer.

In fase di elaborazione del Piano, i tecnici incaricati hanno appurato che - in base ai documenti in possesso del Comune - della cubatura finora edificata (16.500 m³) solo 15.300 metri cubi risultano legittimi. Le costruzioni accessorie sono sorte accanto agli edifici del 1927 molto probabilmente perché questi ultimi non erano dotati di cantine o garage.

Il Piano di recupero pone ora rimedio a questa situazione: la legge urbanistica prevede che il Piano possa assegnare una nuova cubatura pari al 5% dell’esistente volume legittimamente realizzato. Così il volume massimo edificabile raggiungerà la cubatura oggi esistente. Le superfici alle spalle degli edifici otterranno un bonus cubatura al metro quadro, indipendentemente dall’uso che ne viene fatto ora. Al bonus si aggiunge la cubatura delle costruzioni accessorie per le quali i proprietari sono in grado di esibire una concessione edilizia. Chi desidera costruire una rimessa sul proprio terreno deve quindi disporre della necessaria cubatura o acquistarla dal vicino (come avviene in altre zone della città) e richiedere una concessione edilizia. Casupole, baracche e accessori per cui non esiste autorizzazione edilizia, dovranno essere rimossi, sebbene ai sensi del Piano sia ammesso il rilascio di una concessione edilizia in forma specifica di sanatoria. In questo modo, al termine della loro demolizione, la relativa superficie risulterà disponibile per la realizzazione di nuove costruzioni.

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