In Val Martello 3,7 milioni «contro lo spopolamento» 

Pioggia di investimenti della Provincia per la valle con un migliaio di abitanti Fibra ottica, nuovi impianti di depurazione e due condutture antincendio


di Simone Facchini


MARTELLO. Fibra ottica, depurazione acque, condutture antincendio. 3,7 milioni di investimenti in alta val Martello, interventi per contrastare il rischio spopolamento.

L’alta val Martello rappresenta una delle zone altoatesine maggiormente a rischio spopolamento in virtù della sua distanza dalle principali aree urbane e dello sviluppo turistico. Per questo motivo la giunta provinciale, già nello scorso mese di settembre, aveva varato un pacchetto di misure che ieri hanno avuto seguito con il via libera alle opere da realizzare, alla fase di progettazione e allo stanziamento dei fondi. Dal punto di vista finanziario, l’impegno dell’amministrazione sarà pari a 3,7 milioni di euro, e l’obiettivo è quello di completare i lavori entro il 2020.

Tra le opere approvate spicca la realizzazione di una linea elettrica, nonché dell’infrastruttura in fibra ottica, tra la diga di Gioveretto e il rifugio Nino Corsi, in modo tale da garantire collegamenti web ad alta e altissima velocità. Nuovi impianti di depurazione presso gli hotel Bellavista e Zum See, via libera anche alla realizzazione di due condutture antincendio: la prima partirà dal bacino di raccolta del rio Madriccio fino agli hotel Bellavista ed Enzian, la seconda dall’alpe di Lifi fino all’hotel Zufritt.

Un investimento notevolissimo per una valle che conta un numero di abitanti piuttosto esiguo – sono poco meno di 900 nel comune di Martello, più quelli delle frazioni. Un’economia fondata sui piccoli frutti, famosa l’annuale festa delle fragole, e un flusso turistico indirizzato principalmente verso il parco nazionale dello Stelvio. Il saldo naturale (negativo) è costante da pochi anni, in netto calo rispetto ad appena vent’anni fa. Un problema per l’amministrazione locale, che per curare gli anziani qualche hanno fa ha costruito una struttura con la formula abitativa dell’accompagnamento. Dieci posti che solo al tempo sembravano sufficienti. I giovani frequentano le scuole medie a Silandro, le superiori a Merano. Alcuni arrivano all’università, dopodiché abbandonano il paese per trovare lavoro altrove. Molti giovani lavorano in centri come Laces, tornando a Martello solo la sera.

Ma l’investimento di 3,7 milioni di euro segna anche un punto di svolta rispetto alla memoria che ancora abita la valle: nel 1987, infatti, l’esondazione del rio Plima causò un’alluvione senza precedenti, devastando le case di Ganda di Sopra e rendendo inagibili i ponti e la strada. Allora la val Martello si ritrovò isolata dal mondo.













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