In via Montecatini spunta un cancello «Ma è pubblica»

Merano. «Sono ormai quattro mesi che aspetto una risposta alla mia seconda interrogazione su via Montecatini. Ma ad oggi ancora non ho ottenuto dalla giunta una risposta. E intanto la strada continua...



Merano. «Sono ormai quattro mesi che aspetto una risposta alla mia seconda interrogazione su via Montecatini. Ma ad oggi ancora non ho ottenuto dalla giunta una risposta. E intanto la strada continua a essere terreno degli stessi abusi che l’amministrazione stessa aveva confermato come tali lo scorso agosto».

A parlare è Francesca Schir, consigliera del gruppo misto e presidente del consiglio comunale, che dopo la risposta fornita a una sua prima interrogazione relativa a via Montecatini, a Sinigo, ora aspetta quella al documento presentato il 13 ottobre. «Durante l’ultima seduta, il 22 gennaio – riprende Schir –, alla mia richiesta di chiarimenti la Segreteria comunale mi ha detto che la risposta era in fase di ultimazione. E dire che normalmente l’amministrazione risponde entro due mesi».

La situazione di via Montecatini ormai è nota a gran parte degli abitanti di Sinigo. Nelle numerose foto allegate all’interrogazione presentata il 15 luglio si vedevano, effettivamente, rimorchi parcheggiati (coi fermi in ferro a bloccarli), cumuli di materiali in cemento, in legno e in plastica alti più di tre metri ammassati addosso agli alberi, cataste di cassette delle mele e una lunga fila di laterizi sistemati lungo la via. A corredo, un enorme masso cui una catena con lucchetto collegava una struttura metallica da cantiere. Non si nota quasi alcun cambiamento in quelle scattate da Schir domenica scorsa, fatta eccezione per un vistoso cancello a sostituire la catena dello scorso luglio. Eppure l’amministrazione aveva confermato, nella propria risposta del 2 agosto, che via Montecatini era pubblica: “L’Ufficio Patrimonio non ha stipulato nessun contratto di concessione e non è stata data una concessione di occupazione di suolo pubblico. L’utilizzo attuale non corrisponde a quanto previsto dalla classificazione urbanistica. Rimane teoricamente compatibile con la sua classificazione esclusivamente l’occupazione temporanea del relativo suolo, ovviamente a base di corrispondente atto dell’amministrazione comunale”. Atto che però non risulta disposto.













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