Infilzato alla testa col cacciavite 

L’aggressione. In via Marlengo due minorenni volevano rubare un’auto, ma un uomo di 42 anni li ha inseguiti ed è stato ferito Sul posto sono intervenute la polizia locale e un’ambulanza, che ha trasportato la vittima al Tappeiner. Il colpo non ha causato lesioni permanenti



Merano. Se l’è vista brutta, il 42enne di origini straniere che l’altro giorno si è visto piantare un cacciavite nel cranio dopo aver cercato di fermare un malintenzionato sorpreso a frugare nell’automobile di un’ignara meranese. Fortunatamente però non sembra che il ferimento gli abbia provocato danni tanto gravi da pregiudicare funzioni vitali. Resta, però, lo sconcerto per un episodio di violenza avvenuto a distanza di poche ore dall’aggressione di piazza della Rena, verificatasi domenica sera.

Il tentativo di furto.

Siamo in via Marlengo, nel primo pomeriggio di lunedì. La zona – piuttosto popolosa, ma meno frequentata rispetto alle aree più centrali – offre a una coppia di malintenzionati minorenni lo scenario giusto per portare a compimento il loro piano.

Secondo quanto riferito da un testimone, una persona che si trovava nei paraggi, i due minorenni si avvicinano a un’automobile. La studiano un po’, si guardano attorno. Quasi nessuno in vista. È il momento dell’azione: armati di cacciavite, i due armeggiano con la serratura del veicolo finché non riescono ad aprirlo. Entrano nell’auto e iniziano a frugare tra sedili e scomparti alla ricerca di qualche oggetto di valore da portare via.

L’allarme.

È mentre la coppia ispeziona l’interno del veicolo che passa un conoscente della proprietaria. L’automobile è quella, eppure due figure si muovono al suo interno. L’uomo, un cittadino straniero classe 1977, non ci mette troppo tempo a capire che le intenzioni della coppia non sono le migliori. I due però intanto si sono accorti di essere stati scoperti. Scappano. L’uomo si lancia al loro inseguimento, finché non riesce ad afferrare uno dei due per un polso. Tra un minorenne e un adulto la lotta sarebbe impari, ma il ragazzino è armato.

L’aggressione.

Poco distante, un testimone vede ogni cosa. A un certo punto, una scena raccapricciante: il giovanissimo braccato dal 42enne leva il braccio e lo abbatte sul capo dell’uomo. È un attimo, l’arnese si conficca nel cranio, poco sopra l’orecchio. L’inseguitore, ferito, molla la presa. Il ragazzo scappa. Sul posto intervengono polizia locale e ambulanza.

I soccorsi.

Lo spavento è grande, alla vista di una scena così violenta. Il 42enne è portato in ospedale, dove il personale sanitario verifica immediatamente le funzioni cerebrali dell’uomo. Sembra che queste non siano compromesse, sebbene il copioso sanguinamento e la posizione della ferita abbiano fatto temere il peggio alla vittima dell’aggressione e al testimone dell’accaduto. S.M.













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