L'INTERVISTA karl zeller le comunali 2020 

«Io candidato a sindaco?  Penso di avere già dato»  

Le manovre. La Volkspartei si sta riorganizzando dopo la batosta delle elezioni 2015 «Nessuna alleanza per il primo turno, nemmeno con la Lega. I Verdi andranno con Köllensperger»


Giuseppe Rossi


Merano. Da ormai un anno e mezzo si è ritirato dalla prima linea della politica, ma anche in qualità di vice Obmann, e nel frattempo impegnato nella gestione del suo studio legale, non disdegna di distribuire consigli agli uomini del suo partito.

Karl Zeller, in Alto Adige e non solo, è ancora un uomo di quelli che contano e che con un suo intervento può smuovere uomini e politici altrimenti inamovibili. Dal suo osservatorio privilegiato di villa Marchetti cosa ne pensa l'ex senatore delle prossime elezioni comunali 2020? Come riuscirà l'Svp a ricostruire la propria immagine vincente, annebbiata nel 2015 dall'elezione di Paul Rösch alla carica di primo cittadino di Merano?

Ecco, dunque, la ricetta di Karl Zeller.

Come si presenterà l'Svp alle prossime comunali?

Al primo turno andremo senza dubbio da soli, senza alleanze precostituite. Cercheremo di arrivare al ballottaggio, poi si vedrà.

Niente accordi preelettorali dunque?

Questo tipo di alleanze si fa solo con un sindaco uscente che si ricandida, e neppure sempre. Un'alleanza precostituita potrebbe produrre un risultato opposto, ovvero essere dannosa per i nostri elettori. L'obiettivo al primo turno è compattare il nostro elettorato e conquistare il maggior numero di consiglieri possibili.

Nssuna chance neppure per un accordo pre-elezioni con la Lega, che attraverso il consigliere Sergio Armanini, vi ha teso una mano?

Vedrà che anche la Lega andrà da sola al primo turno.

Lei crede che i Verdi si alleeranno veramente con il Team Kóllensperger?

Lo do per scontato, puntano sullo stesso bacino elettorale.

A questo punto mai come nel 2020, quando a questo punto si può prefigurare la squadra Verdi-Köllensperger da una parte e un accordo tra i partiti italiani di Alleanza, Civica e Pd dall’altra, arrivare al ballottaggio sarà per voi difficile.

Lei crede? La Svp a Merano non è mai andata sotto il 25% di consensi al primo turno. Questo da solo è una garanzia per conquistare il ballottaggio.

Il tema principale della prossima campagna elettorale per voi sarà trovare un candidato sindaco nuovo e credibile.

Dobbiamo trovare un candidato forte e spendibile senza fare gli errori di cinque anni fa.

Il nome è già pronto?

Abbiamo alcune idee concrete, ma non la scelta finale. Fino ad autunno inoltrato non faremo nessun nome. Nessuno vuole bruciare un nostro possibile candidato o candidata. Siamo tutti impegnati verso questo obiettivo.

Nel 2020 potremmo avere il primo candidato sindaco donna nella storia Svp di Merano?

Perché no, certamente anche una donna sarebbe un segnale di novità. Come anche un o una quarantenne. Sappiamo che questa ricerca è difficile, perché la politica non è più appetibile come una volta. Un professionista, un imprenditore difficilmente lascia la sua attività per dedicarsi alla politica.

E se il candidato sindaco fosse invece lei?

Non ho detto di no a chi me lo ha chiesto, ma ho risposto che io ho già dato. Amo la mia città e fare il sindaco di Merano deve essere visto come una cosa bella.

In tutti gli anni che ha dedicato alla politica le è rimasto qualche obiettivo non realizzato?

L'ippodromo di Maia per me è una ferita aperta. Dare certezza e un futuro all'ippodromo era l'ultimo impegno che volevo portare a termine da senatore. Non ci sono riuscito.

Cosa è mancato?

Il via libera all'operazione da parte del Comune di Merano.

Lei intende lo scambio ex ospedale Boehler con la proprietà dell’ippodromo?

Questa opzione è sul tavolo dal 2017. Tutto era pronto su un piatto d'argento. Con rammarico ho dovuto scoprire che a Merano c'è gente che su un piatto d'argento non vuole saperne di mangiare.















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