L’arte russa al centro del progetto Borodina-Upad-Mairania

Merano. “La forza dello sguardo” è il titolo della rassegna-seminario organizzata dal 4 al 25 settembre al Centro per la cultura (via Cavour 1) da Fondazione Upad e Mairania 857 in collaborazione col...



Merano. “La forza dello sguardo” è il titolo della rassegna-seminario organizzata dal 4 al 25 settembre al Centro per la cultura (via Cavour 1) da Fondazione Upad e Mairania 857 in collaborazione col centro russo Borodina nell’ambito del progetto “Mercoledì Cinema”.

Quattro serate per quattro registi e quattro capolavori pietre miliari del cinema russo e mondiale, modelli di riferimento, in quanto a stile, tecnica e capacità espressiva, per generazioni di cineasti. Il ciclo sarà presentato da Tatiana Tchouvileva, regista e già docente di Estetica all’Istituto statale di cinematografia di Mosca.

Si parte mercoledì 4 con “La corazzata Potëmkin”, capolavoro di Sergej Ėjzenštejn del 1925. Finanziato dal governo sovietico in quanto straordinario strumento di propaganda rivoluzionaria, il film è una sorta di colossal. È considerato uno dei migliori film del secolo scorso, apprezzato ancora oggi per i suoi valori estetici e tecnici. Seguirà l’11 “L’uomo con la macchina da presa”, del 1929, il film più celebre di Dziga Vertov, una delle cineopere sperimentali più significative del Novecento. Sequenza dopo sequenza, il film rivela l’artificiosità del mezzo cinematografico, distruggendo la disponibilità dello spettatore all’identificazione. “Quando volano le cicogne” è la terza pellicola in programmazione mercoledì 18. Il film non è solo il capolavoro di Michail Kalatozov, ma è un gesto estetico in grado di cancellare la teoria e la prassi del cinema ispirato al realismo socialista per porre invece l’accento sulla ricerca di una cinematografia pura, di una scrittura del movimento attraverso le immagini. Sigilla l’intero ciclo “L’infanzia di Ivan” (25 settembre), il film di debutto di un già grande Andrej Tarkovskij, opera profonda, onirica, poetica, considerata anche un manifesto antimilitarista, in quanto, pur nell’alternarsi di scene di riflessione e analisi psicologica, non rinuncia al crudo realismo della guerra e alle sue conseguenze tragiche.

Le proiezioni iniziano alle 20.30 e sono a entrata libera. La rassegna è sostenuta dell’Ufficio cultura italiana della Provincia, dal Comune e da Alperia.













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