Mattei e Armanini: «Città insicura, servono le ronde»

Merano. «La selvaggia aggressione ai danni di una ragazza a opera di uno straniero, peraltro in pieno centro e alle 20, non solo ci deve far riflettere, ci deve allarmare. Perché se una donna non è...



Merano. «La selvaggia aggressione ai danni di una ragazza a opera di uno straniero, peraltro in pieno centro e alle 20, non solo ci deve far riflettere, ci deve allarmare. Perché se una donna non è più libera di girare per la città senza timore di essere derubata, picchiata, o peggio, questo non è, come direbbe il sindaco Rösch, una “sfortunata coincidenza”: le aggressioni verso le donne (e in generale) sono il fallimento dello stato di diritto e dell’ordine costituito. E il danno arrecato con quella aggressione va molto oltre le lesioni fisiche: la ragazza resterà probabilmente traumatizzata per lungo tempo: è questo il danno più grave, perché priva le donne (e non solo loro) della libertà di muoversi serenamente nella propria città». Queste le parole con cui Rita Mattei (Lega Salvini Premier), vicepresidente del consiglio provinciale e componente della commissione pari opportunità, commenta l’aggressione di lunedì sera.

A poche ore di distanza interviene il collega di partito Sergio Armanini, consigliere comunale subentrato a Mattei dopo le elezioni provinciali: «Già nel 2010 la Lega indicava la necessità di una maggiore videosorveglianza, più illuminazione in potenziali zone di pericolo, il rafforzamento delle forze dell’ordine e, se necessario, l’introduzione di ronde cittadine. Sfortunatamente, anche allora, una giovane donna fu aggredita e violentata nel parco Marconi e pochi giorni dopo un ragazzo fu molestato sessualmente da un uomo sulle passeggiate. Ad oggi, tuttavia, non è successo nulla. La Lega di Merano organizzerà a breve un corso di autodifesa per donne in modo che ogni donna possa almeno difendersi in situazioni pericolose. Si prevede di tenere un corso di autodifesa in collaborazione con specialisti il 7 marzo». Corsi di autodifesa, a dire il vero, sono già previsti nel Piano per l’uguaglianza cui lo stesso Armanini ha dato il proprio voto in consiglio: a cura del consultorio Lilith saranno organizzate lezioni per imparare a sfuggire all’aggressore.

E sull’unanime approvazione del Piano si incentra l’intervento dei Verdi/lista Rösch: «Qualche giorno fa la Lega a Merano ha proclamato che “la famiglia è composta da un uomo e da una donna, da un papà e da una mamma”. Alla stampa la Lega ha poi detto che in Provincia la collaborazione con la Svp funziona benissimo. Perché dunque, se non per entrare nelle grazie della Svp, la Lega ha votato a favore del Piano? In quel documento c’è un intero capitolo dedicato alla lotta contro gli stereotipi di genere, cioè alle categorie sociali di ciò che è tipicamente femminile e di ciò che è tipicamente maschile. Il piano considera anche la prima infanzia e prevede alcune misure a favore delle famiglie arcobaleno, guarda caso proprio quelle famiglie contro le quali si scaglia la Lega. Nel corso della seduta del consiglio comunale la Lega non ha aperto bocca. Non ha chiesto né la cancellazione né la modifica di questo capitolo. Due le possibili spiegazioni: o non hanno letto nemmeno l’indice del Piano, e questo non depone certo a favore di chi vorrebbe governare la città per i prossimi cinque anni, oppure hanno votato in contraddizione con le proprie idee per calcolo politico, per mostrarsi docili e accondiscendenti nei confronti dell’Svp».













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