TRASPORTI

Merano, arriva in città il minibus senza autista

Verrà sperimentato nell’ambito di un progetto che farà di Merano un laboratorio nazionale sulla mobilità del futuro



MERANO. Viaggerà a guida autonoma, la tecnologia al volante anziché l’uomo. Succederà entro un paio d’anni a Merano, nel contesto di un pionieristico progetto triennale articolato con più idee da mettere alla prova finanziato con soldi europei che farà della città un laboratorio per la mobilità del futuro. Asse portante dell’iniziativa sarà il trasporto pubblico.

Il minibus privo di conducente sarà introdotto in fase sperimentale per un periodo determinato. I responsabili stanno lavorando per ottenere le autorizzazioni necessarie dalle autorità nazionali e regionali. C’è infatti tutto un lato burocratico di cui tenere conto per un progetto che apre un mondo nuovo in Italia - al netto di un precedente con somiglianze in provincia di Oristano - e dunque territori sconosciuti anche sul fronte amministrativo. Il veicolo, da 11 posti e ad alimentazione elettrica, proverrà da Sion nel cantone Vallese, dove le prove sono già in atto da qualche tempo.

Roberto Cavaliere di Idm, l’agenzia “braccio operativo” della Provincia, e Markus Windegger della Sasa, hanno presentato la collaborazione assieme al sindaco Paul Rösch e all’assessora Madeleine Rohrer. Del team fanno parte anche due partner elvetici, provenendo i fondi da un programma Interreg Italia/Svizzera: sono la Municipalità di Briga-Glis e AutoPostale, l’azienda rossocrociata dei bus. Il piano triennale di test includerà iniziative di car pooling, e cioè l’utilizzo dell’auto privata da parte di più persone, e di bike sharing, la condivisione di biciclette “pubbliche”. «A Merano come a Briga-Glis – spiegano i responsabili - verranno proposti servizi integrativi di mobilità necessari a creare una reale alternativa di spostamento, in particolare nel primo e ultimo miglio delle catene dei percorsi. Spesso la lontananza della fermata dal luogo di partenza o di destinazione disincentiva l’uso del mezzo pubblico». Lo sfruttamento del digitale per informare in tempo reale l’utente sulle opportunità di spostamento, sullo smartphone o con pannelli a bordo dei mezzi pubblici e negli snodi, integreranno la sperimentazione. Una mobilità on-demand, dunque, nella quale saranno inclusi pure i test di bus a chiamata «che potrebbero servire alcune zone di Maia Alta o Labers per le quali non è possibile istituire una linea» ipotizza Rohrer che aggiunge: «Il progetto Mentor dialogherà con il nuovo Piano urbano del traffico». P













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