la rassegna

Merano WineFestival, chiusa la 32ª edizione con 6.500 presenze

Tra gli eventi dibattiti, premiazioni di concorsi enogastronomici e laboratori sul futuro della viticoltura in un contesto geopolitico e ambientale in rapida evoluzione



MERANO. Seicento espositori tra Wine, Food, Spirits e Beer, 1.500 vini in degustazione e 6500 presenze in cinque giornate: sono questi i numeri della 32esima edizione di Merano WineFestival, la manifestazione che celebra le eccellenze enogastronomiche selezionate da The WineHunter Helmuth Köcher e le sue commissioni d'assaggio.

"Back to the roots" lo slogan dell'evento, che ha segnato il ritorno al profumo della terra con un cambio di passo verso un futuro di piena sostenibilità con il lancio del nuovo concetto di "Sosteconomicità".

Tanti gli eventi che hanno caratterizzato la manifestazione, a partire dai dibattiti, condotti da Andrea Radic, nella cornice dei Summit "Respiro e Grido della Terra" passando per i vari workshop con la partecipazione di importanti stakeholders i quali da anni scelgono il salotto di Merano per ragionare su quale sarà il futuro della viticoltura in un contesto geopolitico e ambientale in rapida evoluzione. Tra i nomi celebri Attilio Scienza, Luca D'Attoma, Nicola Biasi, Julien Dumercq ed esponenti di Coldiretti.

Come di consueto Merano WineFestival è stata, inoltre, occasione perfetta per l'assegnazione di importanti riconoscimenti nel settore enogastronomico come i The WineHunter Award Platinum, il Premio Nel Segno di Zierock assegnato a Silvano Clementi, il Premio Godio conferito a Martino Longo e il concorso “Emergente Sala” che ha nominato i quattro finalisti che parteciperanno alla fase conclusiva in programma a metà maggio 2024 alla Villa Reale di Monza.  Anche per questa edizione, molti i media presenti, dai partner ufficiali ai wine influencer, per un totale di oltre 300 partecipanti accreditati. 













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