«Mezzo più sicuro del 60%: di certo non si distrae»

merano. Sarà, ma quanto è sicuro questo minibus che viaggia senza autista? «Il più grande operatore assicurativo europeo, dopo due anni di esercizio del mezzo, è stato in grado di stabilire che il...


Simone Facchini


merano. Sarà, ma quanto è sicuro questo minibus che viaggia senza autista? «Il più grande operatore assicurativo europeo, dopo due anni di esercizio del mezzo, è stato in grado di stabilire che il grado di rischio è inferiore del 60% rispetto a un analogo veicolo con conducente. Di sicuro, si evitano tutti i rischi legati al fattore umano: la distrazione, o l’uso del cellulare». Sul tema della sicurezza, «che ovviamente è primario», Roberto Maldacea vuole spazzare via ogni (legittimo) timore. Lui è il direttore di I-Mobility Garage, partner italiano della francese Navya, l’azienda che fornisce il mezzo. «L’apparato di sensori applicato al veicolo è collegato a 17 satelliti e utilizza un sofisticato sistema Gps già capace di operare in ambiente 5G. Funziona ovviamente anche in 4G e 3G. Il bus viaggia a una velocità massima di 25 km/h, limite fissato da accordi internazionali. Il margine di errore del veicolo in movimento è di un centimetro». Abbiate pazienza, non tutti gli umani si fidano così ciecamente della tecnologia, seppur certificata da 1,5 milioni di chilometri già percorsi. «Rarissimi gli incidenti, qualche mese fa c’è stato un caso a Vienna di un pedone che è incocciato nel veicolo, ma perché stava maneggiando con lo smartphone. Ci rinfranca il fatto che la polizia locale abbia multato il pedone. A ogni modo il minibus è dotato di telecamere e registrazioni, in grado di stabilire eventuali responsabilità». Un esempio per chiarire: «Se un pallone, o un cappello alzato dal vento, finisce sulla strada, il veicolo reagisce: a seconda della circostanza rallenta, frena, suona, si arresta». L’intelligenza artificiale che lo guida è architettata per sapere che dietro al pallone può esserci un bambino, dietro al cappello una persona che lo insegue.

E allora, a quando in Italia il bus senza autista potrà superare la fase sperimentale e diventare realtà? «Volendo, in 40 giorni noi possiamo fornire il veicolo. Costa 300 mila euro, ma la maggioranza delle amministrazioni finora hanno preferito il noleggio a lungo termine, per una spesa di 12-13 mila euro al mese», spiega Maldacea. Il problema è un altro, tipico italiano: l’attuale normativa non permette la circolazione del mezzo su strade aperte al pubblico. Il quadro giuridico attuale sterilizza le possibilità di utilizzo concreto. «Per quanto riguarda il rispetto delle regole del codice stradale, in ogni Paese il software è tarato su misura e siamo pronti anche per l’Italia». Rimasta indietro, in Europa, assieme solo a Grecia, Albania e Portogallo. «Attendiamo il necessario decreto, che è in fase di firma».

Tecnologia avanti, politica indietro.













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