Nuova sede, biblioteca e appuntamenti: il Cai rinfresca il look 

Il direttivo cerca il rilancio con una serie di iniziative «Troppo pochi i soci attivi, ci apriamo alla città»


di Simone Facchini


MERANO. Il ricambio generazionale è una strada in salita ma il Cai non si tira certo indietro. Figuriamoci, proprio loro che vivono puntando alle cime. Il direttivo della sezione meranese si è rimboccato le maniche dispiegando una serie di iniziative per vitaminizzare il gruppo. A destare preoccupazione non è tanto il numero di soci, 480, quanto la partecipazione attiva al club e l’indifferenza delle nuove leve.

«Vogliamo aprirci alla città»: questo l’indirizzo tracciato dal presidente sezionale Gianni Greco presentando la nuova sede, allestita con l’impegno della segretaria Manuela Antoniazzi. Una sede, in corso Libertà 188, che viene definita “casa” dai responsabili del Cai, «perché vuole accogliere, essere luogo di incontro e aggregazione». «Per questo motivo – aggiunge Claudio Canini, anima storica del gruppo meranese – mettiamo a disposizione la nostra biblioteca. Grazie alla mostra sulla nostra storia presentata l’anno scorso per i 700 anni della città è emerso tanto nuovo materiale. Abbiamo catalogato 1500 libri e riviste storiche, che riguardano la montagna ma anche altri temi. Alcune pubblicazioni sono davvero rare. Puntiamo a entrare nelle reti delle biblioteche locali». Oltre a nutrire lo spirito, nei rinnovati locali si potrà allenare il fisico: è infatti stata ricavata una piccola palestra di roccia.

Per invogliare a conoscere la nuova sede e avvicinarsi al club, parallelamente è stata organizzata una serie di appuntamenti anch’essi rivolti a tutti gli interessati. “I giovedì a casa del Cai” cominceranno il 20 settembre e si protrarranno fino ad aprile con cadenza mensile. “Confidenze e non conferenze”, sottotitolo della rassegna, dipinge la situazione che vorrà essere creata: «Accoglieremo i partecipanti con un bicchiere di vino», spiega Cristina Sborgi, responsabile dei contatti con i media. «Non ci sarà un tavolo a separare chi parla e chi ascolta. Gli argomenti affrontati verteranno sulla montagna, ma da un’angolatura “esistenziale”. Al primo incontro interverrà Hans Peter Eisendle, scalatore, guida alpina e a suo modo filosofo. Affronterà il tema della paura». La paura che si intromette nel discorso fra coraggio e incoscienza, discorso che purtroppo la cronaca degli incidenti in montagna rievoca di frequente. «Si parlerà poi della solitudine, del silenzio, del tempo, stati d’animo e percezioni che tra le cime si manifestano diversamente rispetto a quanto avviene in città. Ma anche della morte la cui idea è diversa in montagna. Ci sarà inoltre spazio per la letteratura, il teatro, la memoria». Un punto di svolta, per il Cai Merano. Altri appuntamenti saranno rivolti ai soci, molti dei quali hanno tessera e assicurazione in tasca ma rimangono estranei all’attività del club. «Vogliamo far capire che non siamo solo quelli che prendono il pulmino e le ciaspole e vanno in gita in montagna. Siamo comunità».

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Attualità