Nuove nome per via Cadorna, tutto da rifare 

Merano. E adesso si dovrà ricominciare daccapo. Non del tutto, a dire il vero: la mozione con la quale due anni fa il consiglio comunale pressoché all’unanimità decise di togliere l’intitolazione...



Merano. E adesso si dovrà ricominciare daccapo. Non del tutto, a dire il vero: la mozione con la quale due anni fa il consiglio comunale pressoché all’unanimità decise di togliere l’intitolazione della strada in zona caserme al generale Luigi Cadorna resta. Ma la scelta del nome che dovrà succedergli è sfumata al voto di mercoledì sera in consiglio comunale. Quattro i nominativi in lizza, tutti di figure femminili in ottica di un riequilibrio di genere: la piccola Elena Stern De Salvo, bambina vittima del nazifascismo, l’artista ceca Aliza Mandel, la scrittrice Anita Pichler e la principessa Mathilde von Schwarzenberg. Alla prima votazione diciotto voti per De Salvo, sette per Anita Pichler, cinque per Aliza Mandel, tre per Mathilde von Schwarzenberg, due schede nulle, sette bianche (e uno per Cadorna). Il regolamento prevede il ballottaggio fra i due nomi più votati e una maggioranza dei 2/3. Restano De Salvo e Pichler, ma al secondo turno risultano tredici schede nulle o bianche. Non ci sono i due terzi del consiglio e non se ne fa nulla. Si dovrà tornare in commissione, ormai nella prossima legislatura.

Discriminante la decisione della Civica per Merano di non partecipare alle votazioni. «Non siamo entrati – precisa la capogruppo Emanuela Albieri - e non vogliamo entrare nel merito dei nomi proposti, ma il tutto aveva una chiara connotazione di propaganda politica. La convocazione della commissione per l’elezione della rosa dei nomi, organo del quale faccio parte non mi è mai arrivata. Una commissione comunque convocata last minute, decisa con un’urgenza che troviamo ingiustificata se non per fini propagandistici. Una commissione, se vogliamo, in cui siedono tre persone dello stesso team: il sindaco, il vice Rossi e lo storico Pietro Fogale, candidato nella lista Rösch/Verdi nel 2015. Se la si considera una decisione così importante, perché tutta questa fretta? Perché metterla all’ordine del giorno nell’ultima seduta prima delle elezioni per il rinnovo del consiglio comunale? Ribadisco: nessuno di noi contesta l’opportunità di intitolare la strada a una vittima dell’atrocità nazista. Accusano noi di fare campagna elettorale, ma mi pare che in quest’occasione ci sia qualcuno che la fa in modo più subdolo, giocando sull’emotività delle persone».













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