«Ora rivoglio soltanto i miei venticinque gatti» 

I 68 felini in due appartamenti. Parla la donna denunciata dopo il ritrovamento dei mici «Non è vero che li maltrattavo, tanti di loro li ho salvati. Volevo solamente fare del bene»


Sara Martinello


Merano. Vuole dire la sua, la donna denunciata a piede libero per maltrattamenti dopo il rinvenimento di 68 gatti in due appartamenti del Burgraviato, gatti sequestrati e portati alla Sill, a Bolzano, perché fossero sottoposti a controlli ed eventualmente alle cure predisposte dal Servizio veterinario. Se di maltrattamenti parla la denuncia, se di “problemi renali, gastrointestinali, herpes, virus, problemi alle vie respiratorie e agli occhi, micosi, parassiti” ha parlato il veterinario Giovanni Lorenzi riferendosi a un terzo dei felini ricoverati alla Sill, la donna – che preferisce non far conoscere la propria identià, limitandosi a indicare che è del Burgraviato e che la sua età si attesta intorno ai cinquant’anni – dice che l’unica sua intenzione era di fare del bene a quegli animali. «I maltrattamenti non ci sono stati, io tanti di quei gatti li ho salvati. Non potrei mai far stare male un animale. E ora vogliono pure portarmi via le colombe, i conigli e i porcellini d’India che tengo in un recinto e che in realtà stanno benissimo».

Su una cosa difesa e accusa sembrano convenire, cioè sul fatto che la segnalazione sia partita dai vicini di casa. «Si lamentavano per via del numero dei gatti – racconta la donna –, anche se l’appartamento in questione, quello in cui vivevano 26 mici, era chiuso in modo da evitare fughe. Posso capire lo stupore di forze dell’ordine e veterinari quando hanno aperto la mia casa, per chi non ci sia abituato non è una situazione “normale”. Oltretutto appena mi hanno vista entrare in casa i gatti mi sono venuti incontro: mi conoscono, si fidano, mi vogliono bene. Sul fronte della magrezza, poi, va detto che alcuni erano già molto denutriti quando mi sono stati portati, e ci vuole tempo prima che si rimettano in sesto».

Ma perché tenere così tanti gatti? «So che erano troppi – riprende la donna –, non era mia intenzione arrivare a quel numero. Nemmeno lo sapevo, che per mantenerli servisse un’autorizzazione. Alcuni mi sono stati portati in auto o col treno da due amiche, una di Napoli e l’altra di Roma. Lì ogni giorno si trovano gatti abbandonati. Altri me li hanno dati contadini che avevano sentito parlare di me, le voci girano, e ad aiutare gli animali siamo in tanti. Io li prendevo perché mi facevano tenerezza, ho cominciato ad appassionarmi agli animali vent’anni fa, quando ho allattato un micino col biberon. In ogni caso ho cercato persone che volessero adottare qualcuno dei miei gatti, ma non è sempre una cosa facile, perché la gente cerca mici belli, piccoli, vispi. Ma mai ho dato in adozione animali che non stavano bene. Ora rivoglio soltanto i miei 25 gatti».













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