Per il teleriscaldamento 4 tir al giorno tra i meleti 

L’impianto in zona Rabbiosi. Approvato il Piano di attuazione per la nuova centrale a biomasse Per sei mesi l’anno in via Roma transiteranno i camion carichi di combustibile per Alperia



Merano. Nella sua più recente seduta la giunta comunale ha accolto il Piano di attuazione per la nuova centrale a biomasse che Alperia vuole realizzare in via Rabbiosi. L’impianto permetterà di tutelare il clima e di migliorare la qualità dell’aria, ma serve un compromesso. Una volta entrato in funzione, il nuovo impianto sarà rifornito giornalmente di combustibile: lungo la stradina che da via Roma entra fra i meleti della zona Rabbiosi in media transiteranno quotidianamente tre-quattro camion. Sulla sicurezza per pedoni e ciclisti era già intervenuto nei mesi scorsi l’assessore Stefan Frötscher («Studieremo una soluzione per garantire loro protezione», aveva dichiarato). Resta però il fatto che per sei mesi l’anno i tir chiamati a convogliare risulta legnosa all’impianto si incolonneranno lungo via Roma irrobustendo la mole del traffico automobilistico – ed emettendo pure loro gas di scarico.

Il 25% del fabbisogno.

La centrale permetterà di allacciare edifici pubblici e privati alla rete del teleriscaldamento e di dismettere quindi vecchi impianti di riscaldamento che rilasciano nell’aria grandi quantità di anidride carbonica e biossido di azoto. La nuova centrale a biomasse coprirà il 25% del fabbisogno termico di Merano: ogni anno saranno risparmiati tre milioni di metri cubi di metano e 5.800 tonnellate di anidride carbonica. Attualmente alla rete del teleriscaldamento sono allacciate 5 mila famiglie (circa il 27% dei nuclei familiari). A queste si aggiungono 400 aziende e strutture pubbliche, per esempio alberghi e scuole.

Così l’assessora Madeleine Rohrer: «Con il teleriscaldamento, anche grazie a questa nuova centrale a biomasse, sarà emesso nell’aria che respiriamo il 30% di anidride carbonica in meno. Si tratta di un importante passo avanti per il raggiungimento degli obiettivi che il Comune si è posto di materia di tutela del clima». Le fa eco il sindaco Paul Rösch: «La costruzione dell’impianto a biomasse è un punto importante del nostro programma di governo». Il Piano del clima del Comune prevede la realizzazione di una simile centrale termica proprio per ridurre la dipendenza dalle fonti fossili e sviluppare le rinnovabili. «Con Alperia abbiamo cercato a lungo un sito adatto alla realizzazione di questo impianto e con la cessione del terreno di via Rabbiosi da parte della Provincia il progetto può finalmente diventare realtà».

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Il Piano di attuazione stabilisce i criteri di edificazione dell’area riservando attenzione all’aspetto architettonico. La centrale termica dovrà essere infatti “una costruzione di elevata qualità e in armonia con il paesaggio circostante”. Per l’allestimento della facciata è prevista una specifica gara; premessa, questa, per il rilascio del permesso d’uso dell’impianto. Attualmente al margine dell’area dove sorgerà la centrale crescono pioppi e altre piante considerate di scarso valore ecologico. Il Piano del verde elaborato per questo progetto – il primo nel suo genere a Merano – mira a promuovere la biodiversità e a conferire alla zona un carattere più naturale.

La superficie complessiva che sarà coperta a verde sarà di 2 mila metri quadrati. A questi si aggiungeranno i 200 del tetto coperto a verde. Saranno messi a dimora cespugli di diverse specie autoctone alti fino a un metro e mezzo e larghi 5 metri nonché numerosi alberi di varie dimensioni: olivelli, rose selvatiche, sorbi, salici, ontani, lillà, evonimi, sambuchi. La superficie verde corrisponderà al 17 per cento dell’area complessiva (12.900 metri quadri). Per l’irrigazione sarà sfruttata l’acqua piovana raccolta dal tetto in un serbatoio di 36 metri cubi. Su un’area di 4.800 metri quadrati sarà depositata la risulta legnosa. Nei prossimi giorni tutti i documenti di progettazione verranno pubblicati nella rete civica. Tutti gli interessati avranno venti giorni di tempo per far pervenire al Comune osservazioni scritte in merito. Solo dopo che l’amministrazione comunale avrà esaminato le eventuali obiezioni il Piano di attuazione potrà essere definitivamente approvato.













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