MERANO. L'amministrazione comunale si scopre tutto d'un tratto spoglia e impotente nel tutelare le opere che sono esposte a palazzo Mamming, sede di piazza Duomo dove il museo civico ha trovato alloggio alcuni anni fa dopo una lunga ristrutturazione. La situazione è tale che nei giorni scorsi è stato deciso di correre ai ripari. Come? Acquistando nientemeno che un impianto capace di gestire quaranta telecamere di videosorveglianza che saranno poste all'interno dei tre piani del museo. La postazione oggi occupata dal cassiere al piano terra sarà trasformata in una centrale di sorveglianza capace di monitorare in contemporanea tutti i quaranta occhi elettronici con lo sguardo rivolto verso i materiali e le opere esposte. Obiettivo dichiarato, si legge nel regolamento che è stato sottoscritto dall'assessore al personale Nerio Zaccaria e dalle organizzazioni sindacali, è esclusivamente quello di creare una fonte di prova e prevenzione contro le attività criminose. Non saranno quindi sorvegliati gli uffici e i bagni e il personale potrà stare tranquillo, perché gli occhi elettronici non saranno lì a giudicare il loro operato.

Le immagini verranno conservate per una settimana prima di essere distrutte.

Alle quaranta telecamere previste per il museo civico se ne aggiungono altre tre che invece andranno a sorvegliare l'archivio storico che si trova a due passi dal museo, in vicolo Passiria. In quest'ultimo caso non è stata prevista alcuna memorizzazione delle immagini, che quindi una volta riprodotte al banco di comando saranno cancellate.

Sala consiliare. In attesa di poter installare il nuovo impianto di traduzione commissionato dalla giunta per l'aula del consiglio comunale, nei giorni scorsi è stato deciso di anticipare i tempi della sostituzione a causa di problemi tecnici. È stato pertanto autorizzato il noleggio di un nuovo impianto per la bellezza di poco meno di diecimila euro.(rog)

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