Merano

«Rincari energia, la vera rivoluzione deve partire dai condomini privati» 

L'ex assessora verde Madeleine Rohrer: «Serve un Masterplan per individuare i tetti più adatti e che definisca gli obiettivi di una “solarizzazione spinta”». Un plauso alla giunta: «Ben venga un impianto fotovoltaico con una potenza di oltre 100 kW sul tetto del Centro della protezione civile di Maia Bassa»


Massimiliano Bona


MERANO. L’ex assessora Madeleine Rohrer, attuale capogruppo dei Verdi/Lista Rösch in consiglio comunale, ha sempre avuto “visioni” e approcci - in termini di sostenibilità - capaci di guardare al medio-lungo periodo. Questa volta, però, il caro bollette, il cambiamento climatico in atto e il conflitto in Ucraina l’hanno spinta a formulare proposte concrete per il presente: «La parola chiave è energie rinnovabili, anche sui tetti dei condomini. Serve un Masterplan per individuare i siti più favorevoli. Penso a una solarizzazione spinta in tempi stretti, applicando al meglio la nuova normativa sulle comunità energetiche e sull’autoconsumo collettivo».

Perché dobbiamo cambiare marcia così in fretta?

La guerra della Russia in l’Ucraina ci ha fatto capire come la produzione e il rifornimento di energia siano anche una questione sociale, perché il prezzo di luce, gas e riscaldamento pesa notevolmente sulle tasche dei cittadini e mette sotto pressione economia e politica. È evidente a tutti con quale ritardo si stia procedendo alla “transizione energetica”, ovvero alla produzione di energia da sole, vento, biomasse e acqua.

Ma a Merano cosa è stato fatto, concretamente, fino a oggi?

Il Comune di Merano, con l’ex sindaco Rösch, ha reso più semplice e meno costoso l’iter burocratico per i cittadini che vogliono produrre energia solare e ha avviato un programma di realizzazione di impianti solari fotovoltaici: si è iniziato installando gli impianti sul tetto delle scuole von Gilm e De Amicis, sulla scuola d’infanzia Maddalena di Canossa, è stato realizzato l’impianto sulla scuola nuova di Sinigo ed è stato previsto l’impianto sul tetto del nuovo cantiere comunale da poco realizzato.

L’attuale giunta ha scelto di remare nella stessa direzione. Concorda?

Sì, infatti vediamo con favore la decisione dell’esecutivo Dal Medico di continuare il percorso avviato e di installare un impianto fotovoltaico con una potenza di oltre 100 kW sul tetto del Centro della protezione civile di Maia Bassa.

Già, ma in concreto cosa manca per agire e accorciare, per quanto possibile, i tempi?

Ora c’è bisogno di un Masterplan per l’installazione del fotovoltaico a Merano che individui i tetti più favorevoli e definisca gli obiettivi di una “solarizzazione spinta” in tempi per quanto possibile stretti, applicando al meglio la nuova normativa sulle comunità energetiche e sull’autoconsumo collettivo nei condomini: comunità e condomini sono la chiave per ridurre sensibilmente le bollette elettriche (e termiche, dove sia possibile ricorrere alle pompe di calore ndr) della cittadinanza e per mitigare le emissioni di CO2 in maniera sensibile.

Ma mancano i consulenti anche per gli amministratori più intraprendenti...

Anche per questo bisogna riattivare lo sportello di consulenze per i cittadini, in modo che il Comune sia davvero in grado di sostenere i privati in queste nuove iniziative dal potenziale notevole: servono consulenze individuali e gratuite in modo da spingere l’installazione del fotovoltaico, oltre alle altre forme di risparmio ed efficienza energetica.

Tra l’altro uno dei settori più energivori è proprio quello residenziale.

Il riscaldamento e il raffreddamento delle nostre case è responsabile di circa un terzo delle emissioni di CO2. Serve dunque un risanamento energetico tempestivo e spinto degli edifici, come è stato fatto dal Comune con il risanamento energetico della scuola media Karl Wolf, realizzata quasi 50 anni fa e passata da classe E a CasaClima A, e della scuola dell’infanzia Maria Trost, anch’essa degli anni ‘70 e portata in classe CasaClima A. Il Comune di Merano ha maturato durante la legislatura Rösch una certa esperienza nel risanamento energetico degli edifici. È fondamentale per la tutela del clima che la giunta Civica/Alleanza/Svp faccia tesoro di questa esperienza e porti avanti altri progetti di risanamento energetico, partendo dagli edifici pubblici più energivori. Per i risanamenti privati, il Comune deve avere un ruolo chiave nella sensibilizzazione e nell’informazione di primo livello (torna l’importanza dello sportello clima).

La centrale a biomassa fra Sinigo e Maia Bassa non basta più. Qual è la strada da seguire?

Ci sono voluti troppi anni per trovare una collocazione dell’impianto e la Svp, responsabile nella giunta Rösch per l’agricoltura, non ha agevolato il progetto. La nuova centrale a biomassa evita oggi l’impiego di più di 3 milioni di metri cubi l’anno di gas metano. Vengono così evitate emissioni di circa 6 mila tonnellate di CO2 all’anno. È evidente che questo primo impianto non basta, perché adesso solo il 30% del calore del teleriscaldamento avrà origine da fonte rinnovabile. In base al principio che prima di produrre l’energia bisogna evitarla o risparmiarla, bisogna garantire che il calore del teleriscaldamento sia al 100% rinnovabile e dunque non alimentato da gas della Russia e del Quatar. Il Comune deve avviare trattative con Alperia per assicurare una strategia volta ad abbandonare le energie fossili. Quanto gravi il prezzo dell’energia sull’economia e sulle persone lo stiamo vedendo adesso con questa terribile guerra.













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